Virginia Woolf

Virginia Woolf

Life and works – Virginia Woolf was born in 1882. The sea was the central to her art, as a symbol; in fact, according to Virginia water represent 2 things:

  • the harmony feminine,
  • the possibility of the resolution of conflicts in death.

The death of the mother, when Virginia was only 13, affected her deeply and she had her first nervous breakdown. She began to be in revolt against her father’s tyrannical character and his ideal of the domesticated woman. Then she decided to move to Bloomsbury and became a member of the Bloomsbury Group, which include the avant-garde of early 20th-century London. These writers and artists rejected the traditional morality, the artistic convention and the bourgeois sexual codes. Their reputation as a radical thinker was founded on the revolutionary stream-of- consciousness prose style developed by Virginia Woolf. Bloomsbury members defined the social, political and creative concerns of the coming mid-century: unconventional sexual practice, anti-war sentiments and socialism.

The Voyage was Virginia’s first novel, that still followed a traditional model. In 1925 published the novel Mrs. Dalloway, in which Virginia experimented with new narrative techniques, followed by To the Lighthouse and Orlando. In A Room of

One’s Own she explored many problems connected with women and writing and on the inseparable link between economic independence and artist independence. The Second World War increased her anxiety and fears and, at the age of 59, she drowned herself in river Ouse.

Virginia Woolf was interested in giving voice to the complex inner world of feeling and memory and, according to her, the human personality is a continuous shift of impression and emotions. The events that traditionally characterized a story weren’t important for her, but she gave importance to the impression they made on the characters who experienced them.

In her novels the omniscient narrator is not present and the point of view is internal to the characters’ mind, through flashbacks, associations of ideas, impressions presented as a continuous flux.

. As Joyce, Virginia Woolf identifies subjective reality with the technique called “stream of consciousness”. However, differently from Joyce’s characters who show their thoughts through interior monologue, in a incoherent way, Woolf never lets her characters’ thoughts without control, and maintains logical and grammatical organization. Her technique is based on the fusion of streams of thought into a third-person, past tense narrative. So she gives the impression of simultaneous connections between the inner and the outer world, the past and the present,

speech and silence. Similar to Joyce’s “epiphanies” are Woolf’s “moments of being”, rare moments where the characters can see reality behind appearance. While Joyce was more interested in language experimentation, Woolf’s use of words was poetic, allusive and emotional. Fluidity is the quality of the language which flows following the most intricate thoughts

TRADUZIONE

Vita e opere – Virginia Woolf è nata nel 1882. Il mare è stato centrale per la sua arte, come simbolo; infatti, secondo Virginia l’acqua rappresenta due cose:

  • l’armonia femminile,
  • la possibilità di risoluzione dei conflitti nella morte.

La morte della madre, quando Virginia aveva solo 13 anni, l’ha profondamente colpita e ha avuto il suo primo crollo nervoso. Ha iniziato a ribellarsi al carattere tirannico del padre e anche al suo ideale della donna addomesticata. Poi ha deciso di trasferirsi a Bloomsbury e di diventare membro del Gruppo di Bloomsbury, che includeva l’avanguardia del Londra dei primi del Novecento. Questi scrittori e artisti hanno rifiutato la moralità tradizionale, le convenzioni artistiche e anche i codici sessuali borghesi. La loro reputazione di pensatori radicali si basava sullo stile di prosa rivoluzionario del flusso di coscienza sviluppato da Virginia Woolf. I membri di Bloomsbury hanno definito le preoccupazioni sociali, politiche e anche creative del prossimo medio secolo: pratiche sessuali non convenzionali, sentimenti antimilitaristi e socialismo.

Il Viaggio è stato il primo romanzo di Virginia, che seguiva ancora un modello tradizionale. Nel 1925 pubblicò il romanzo La Signora Dalloway, in cui Virginia sperimentò nuove tecniche narrative, seguita da Verso il faro e Orlando. In Una stanza tutta per sé ha esplorato molti problemi legati alle donne e alla scrittura e anche al legame inscindibile tra indipendenza economica e indipendenza artistica. La Seconda Guerra Mondiale aumentò la sua ansia e le sue paure e, all’età di 59 anni, si annegò nel fiume Ouse.

Virginia Woolf era interessata a dare voce al complesso mondo interiore di sentimenti e memoria e, secondo lei, la personalità umana è un continuo alternarsi di impressioni ed emozioni. Gli eventi che tradizionalmente caratterizzavano una storia non erano importanti per lei, ma dava importanza all’impressione che facevano sui personaggi che li vivevano.

Nei suoi romanzi il narratore onnisciente non è presente e il punto di vista è interno alla mente dei personaggi, attraverso flashback, associazioni di idee, impressioni presentate come un flusso continuo.

Come Joyce, Virginia Woolf identifica la realtà soggettiva con la tecnica chiamata “flusso di coscienza”. Tuttavia, diversamente dai personaggi di Joyce che esprimono i loro pensieri attraverso il monologo interiore, in modo incoerente, Woolf non lascia mai i pensieri dei suoi personaggi senza controllo e mantiene un’organizzazione logica e grammaticale. La sua tecnica si basa sulla fusione di flussi di pensiero in una narrazione in terza persona, al passato. Così dà l’impressione di connessioni simultanee tra mondo interiore ed esteriore, passato e presente, discorso e silenzio. Simili alle “epifanie” di Joyce sono i “momenti dell’essere” di Woolf, rari momenti in cui i personaggi possono vedere la realtà dietro l’apparenza. Mentre Joyce era più interessato alla sperimentazione linguistica, l’uso delle parole di Woolf era poetico, allusivo ed emotivo. La fluidità è la qualità del linguaggio che scorre seguendo i pensieri più intricati.

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