L’erosione del suolo è un fenomeno naturale dovuto principalmente all’azione del vento e dell’acqua. E’ la forma più grave e irreversibile di distruzione di un terreno fertile privato della vegetazione spontanea. Tale privazione, effettuata per la creazione di zone coltivate a ridosso di letti dei fiumi e lungo i fianchi scoscesi delle colline.
Azione dell’acqua
Sui pendii e sui fianchi delle colline denudati dall’uomo, l’acqua piovana scorre con forza trascinando con sé lo strato sottile e fertile che si trova in superficie e dando luogo a piccoli ruscelli che scorrono in solchi di erosione o calanchi. I materiali di erosione vengono trasportati in mare dove si depositano. La coltivazione come il terrazzamento e l’aratura trasversale però è un metodo che argina questo problema, conservando le caratteristiche del suolo.
Azione del vento
Il vento erode provoca la siccità del terreno soprattutto nelle regioni aride, nelle praterie e nelle regioni pianeggianti prive di alberi e modificate dall’uomo per la coltivazione di cereali e di altre colture. Le piante, per vivere, hanno bisogno del terreno, ma nello stesso tempo lo difendono dall’erosione. Quelle erbacee che crescono sulla sabbia, ad esempio, hanno radici molto lunghe che consentono di raggiungere l’acqua in profondità. Le piante svolgono l’azione di trattenere il terreno, imprigionandolo in una specie di rete fatta dalle loro radici. Inoltre esse, con le loro parti aeree, attutiscono la caduta della pioggia, impedendole di giungere a terra con violenza e di portare via lo strato superficiale del suolo che, come abbiamo visto, è molto ricco di humus.
Lo sfruttamento indiscriminato, l’azione erosiva dell’acqua e del vento su terreni esposti alla forza degli agenti atmosferici, a causa delle opere di disboscamento e di inadeguati metodi di coltivazione, sono i motivi principali del degrado del suolo stesso.
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