Il leone e il topo

Il leone e il topo di Esopo

Ecco la filastrocca di Costanza sulla favola di Esopo “Il leone e il topo”.

Costanza

C’era una volta, nella grande foresta, un maestoso leone che si riposava all’ombra di un grande albero. Stava controllando se in lontananza c’erano delle prede da poter cacciare, ma in quel momento non vedeva niente di interessante. Così il pomeriggio passava lento.

All’improvviso, un piccolo topolino corse proprio davanti alle zampe del leone. Il leone colse al balzo l’occasione e, con uno scatto felino, bloccò la coda del topolino con la zampa. Il topolino, che sperava di non essere visto, iniziò ad urlare disperato quando sentì di essere bloccato.

Il leone già pregustava il piccolo bocconcino come antipasto e si stava leccando i baffi. Ma il topolino, con le lacrime agli occhi, iniziò a supplicarlo.

“Non mi mangiare, signor leone, ti prego non mi mangiare!” implorò il topolino.

Il leone sorrise e iniziò a tirare con la zampa il topolino verso di sé. Ma il topolino continuò: *”Non mi mangiare, signor leone. Non ti sazierei che per pochi minuti, da tanto sono piccolo.”*

Il leone pensò che questo era vero: quel topolino gli avrebbe placato la fame giusto per il tempo di alzarsi da lì. E poi, il topolino aggiunse: “E poi le mie piccole ossa rischierebbero di andarti di traverso in gola.”

Anche questo era vero, pensò il leone, che smise di trascinare verso di sé il topolino. “Se mi lascerai andare,” disse il topolino, “ti sarò riconoscente per tutta la vita!”

Il leone, mosso più dalla fatica di ingoiare quel piccolo pasto che dalla pietà per il topolino, lo lasciò andare. “Vai topolino,” disse il leone, “forse un giorno ci rivedremo…”

Il topolino ringraziò solennemente con grandi inchini e bacia-zampe, e poi scomparve tra le sterpaglie della foresta. Il leone si decise infine ad andare in cerca di altre prede. Si incamminò dentro la foresta, ma dopo essere avanzato un po’, ecco che all’improvviso un legaccio fatto di corda lo intrappolò. Il leone capì subito che quella era la trappola costruita da qualche cacciatore, e sapeva benissimo che da quel tipo di trappole non c’era scampo.

Così, mentre cercava di liberarsi, il leone pensò al piccolo topolino e al suo gesto gentile. Aveva risparmiato la vita al topolino, e ora il topolino aveva salvato la sua rosicchiando le corde che lo tenevano imprigionato. Da quel giorno, il leone e il topolino divennero grandi amici, e impararono che la gentilezza e la gratitudine possono fare la differenza anche tra le creature più diverse.

E così, nella grande foresta, la storia del topolino bullo e del leone gentile divenne una lezione per tutti: anche chi è piccolo può essere di grande aiuto, e chi è grande e forte viene ricompensato se rinuncia a fare il prepotente.

Morale: Tutti gli amici sono preziosi, anche i più piccoli. La gentilezza e la gratitudine creano legami che durano per sempre.

Il leone e il topo
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