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Nettuno adirato: Un richiamo alla cura dei mari

La filastrocca “Nettuno adirato” di Vitalba Santoro è un componimento poetico che celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, che si tiene ogni anno l’8 giugno. Attraverso immagini evocative e un linguaggio semplice, Santoro ci invita a riflettere sulla bellezza e la fragilità dei mari, nonché sul nostro ruolo nella loro conservazione.

Significato e Spiegazione

La filastrocca inizia con una descrizione pittoresca del mare: “Pesci, coralli e vecchie sartie. / Il mare ci nutre di fantasie, / di quello che resta di naumachie.” Queste parole ci trasportano in un mondo di meraviglia e mistero, dove il mare è un luogo di avventure e storie perdute.

Tuttavia, il tono cambia quando l’autrice ci ricorda che c’è un “altro universo” che giace sul fondo dell’oceano. Questo universo nascosto è lo specchio del nostro mondo, che ci rivela il passato, le rotte seguite dai navigatori e chi ha conquistato queste acque. Ma ciò che emerge con forza è il modo in cui abbiamo trattato il mare nel corso del tempo.

Considerazioni

La filastrocca ci invita a riflettere sulla nostra responsabilità nei confronti del mare. Le parole “Galleggiano o poggiano giù nel fondale / Le cose più strane che al mare fan male” ci rammentano che spesso inquiniamo il mare con rifiuti come bottiglie, lattine e posate. Questi oggetti non dovrebbero trovarsi nell’ambiente marino, ma purtroppo sono diventati parte di esso.

Commento

L’immagine di “Nettuno adirato” è potente: l’antico dio del mare, Nettuno, è indignato per ciò che abbiamo fatto al suo regno. La sua voce sembra echeggiare mentre ci rimprovera: “Guarda a che punto l’avete portato!” Ci sentiamo colpevoli, immersi in un mare “incellofanato”, dove la plastica e i rifiuti hanno preso il sopravvento.

Conclusioni

La filastrocca ci spinge a considerare il nostro impatto sull’ambiente marino e a prendere azioni concrete per proteggerlo. Dobbiamo essere custodi responsabili dei nostri oceani, affinché possano continuare a ispirarci e a nutrire la nostra immaginazione. L’invito di “Nettuno adirato” è chiaro: rispettiamo il mare e agiamo per preservarlo per le generazioni future.