La leggenda sui Merli di Costanza è un mesostico che lascia intuire anche la stagione in cui si svolse l’azione.
La leggenda narra che un tempo i merli avessero le penne bianche e soffici come la neve. Durante l’inverno, si rintanavano nei loro nidi e uscivano soltanto nelle giornate più miti, per cercare qualcosa da mangiare. Ma nei giorni più freddi dell’anno, chiamati i giorni della merla, il gelo era così intenso che i merli non riuscivano a trovare cibo né riparo. Allora, una famiglia di merli ebbe l’idea di rifugiarsi in un comignolo, dove il fumo li avrebbe riscaldati. Ma il fumo era anche nero e sporco, e così le penne dei merli si tinsero di nero. Da allora, i merli hanno mantenuto il loro colore scuro, come segno della loro astuzia e della loro sopravvivenza.
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I merli sono uccelli passeriformi della famiglia dei Turdidi. Di taglia media, il maschio ha una livrea completamente nera e il becco giallo, mentre la femmina è bruno-nerastra.
Il merlo è un uccello onnivoro e monogamo, che vive in coppie isolate, ma tende a diventare più sociale e radunarsi in stormi durante le migrazioni. Si riproduce da marzo a agosto in Europa, Nord Africa e Asia, nidificando in boschi, frutteti, vigneti e aree urbane. Sverna nelle zone più calde del suo areale o rimane sedentario. Si adatta a diversi ambienti e altitudini, e ha espanso il suo territorio negli ultimi secoli.
Il merlo si nutre di insetti, larve, lumache, vermi, bacche, olive e frutta, variando la sua dieta a seconda della stagione e della disponibilità di cibo. La sua colorazione è nera con il becco e l’anello orbitale gialli nei maschi, e marrone scuro con il becco e l’anello orbitale più scuri nelle femmine. I giovani hanno il piumaggio maculato di bianco.
Il merlo nidifica in ambienti caratterizzati dalla presenza di alberi o arbusti in continuità con aree aperte, dove può trovare facilmente il cibo. Il suo habitat naturale è il bosco, ma si adatta a vivere ovunque vi siano le condizioni per nidificare, anche in aree urbane a contatto ravvicinato con l’uomo. Il nido è una coppa di fango e erba, foderata di materiale morbido, che viene costruita su un ramo, una cavità o un ripiano. La femmina depone da 3 a 6 uova azzurre, che cova per circa due settimane. I piccoli sono nutriti da entrambi i genitori e lasciano il nido dopo circa due settimane.
Il merlo ha un areale di nidificazione molto ampio, che comprende l’Europa, il Nord Africa e un’ampia area discontinua che si estende ad est fino alla Cina orientale e a sud sino allo Sri Lanka. Gli individui nidificanti in Europa settentrionale e orientale migrano in direzione ovest e sudovest, generalmente svernando entro i limiti più meridionali dell’areale riproduttivo; le popolazioni nidificanti in Europa centrale si dirigono verso sud e sud-ovest, mentre quelle più orientali migrano principalmente a sud. I soggetti che si riproducono alle latitudini inferiori tendono ad essere sedentari o ad effettuare solo brevi spostamenti altitudinali. La migrazione ricade tra metà ottobre e fine dicembre, ma i maschi partono già all’inizio di dicembre per occupare i territori riproduttivi migliori.
Il merlo frequenta un’ampia varietà di contesti ambientali, principalmente alle latitudini medio-alte della Regione Paleartica. In Europa, può vivere sopra i 1.000 metri di altitudine, ma fino a oltre 4.000 metri in Asia. Nel corso dell’ultimo secolo, ha ampliato il suo areale, inoltre, a partire dall’Ottocento, ha iniziato a frequentare la maggior parte delle città europee. È distribuito in quasi tutto il mondo, grazie anche all’introduzione da parte dell’uomo in Australia, Nuova Zelanda, Nord America e Sud Africa.
A cura i schedescuola
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