Pesce d aprile

Pesce d’aprile

Pesce d aprile è la filastrocca di Costanza De Luca per il 1° aprile.

Costanza

La filastrocca di Costanza De Luca, intitolata “Pesce d’aprile”, ci trasporta in un mondo fantastico e giocoso. Attraverso le parole, possiamo immaginare il bizzarro pesce che fa la ola nella scuola, indossando un grembiulino color delfino e portando una cartella a forma di marina stella. Le sue pinne guizzano con entusiasmo mentre si appropria del banco, ricoprendolo di alghe per creare un fondale pescoso alla lavagna.

La filastrocca cattura l’essenza del 1º aprile, un giorno in cui gli scherzi e le sorprese sono all’ordine del giorno. Il pesce, con le sue branchie che boccheggiano, esclama: “Pesce d’aprile, ci sei cascato!” È un invito a sorridere, a non prendersi troppo sul serio e a godersi la tradizione giocosa.

In questa breve poesia, Costanza De Luca ci ricorda che la fantasia e l’umorismo possono rendere la vita più leggera. Quindi, quando il 1º aprile arriva, prepariamoci a essere sorpresi e a sorridere insieme al pesce d’aprile!

Le origini

Pesce d’aprile: una tradizione giocosa che si diffonde in diversi paesi del mondo. Il 1º aprile è il giorno in cui gli scherzi sono all’ordine del giorno. Ma da dove proviene questa usanza?

Le origini del pesce d’aprile sono avvolte nel mistero, ma alcune teorie offrono spunti interessanti. Una di queste riguarda il beato Bertrando di San Genesio, patriarca di Aquileia nel XIV secolo. Si narra che abbia liberato miracolosamente un papa soffocato da una spina di pesce. In segno di gratitudine, il pontefice avrebbe decretato che ad Aquileia, il 1° aprile, non si mangiasse pesce.

Un’altra teoria, più accreditata, colloca l’origine della tradizione nella Francia del XVI secolo. Prima dell’adozione del calendario gregoriano nel 1582, l’Europa festeggiava il Capodanno tra il 25 marzo e il 1º aprile. Durante questa festività, venivano scambiati pacchi regalo. La riforma di papa Gregorio XIII spostò il Capodanno al 1º gennaio, rendendo obsoleta la tradizione. Da qui nacque l’usanza di consegnare pacchi regalo vuoti il 1º aprile, simboleggiando scherzosamente la festività ormai passata. Il nome dato a quest’usanza è “poisson d’Avril”.

In Italia, come in molti altri paesi, coinvolge scherzi bonari tra amici e familiari. Oggi, mentre il bizzarro pesce fa la ola nella tua scuola, ricordiamoci di sorridere e goderci questa tradizione giocosa!

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