Bianchino e Arcobaleno sono i due protagonisti di questa favola sulla diversità
C’era una volta un calzino bianco che si chiamava Bianchino. Era un calzino molto pulito e ordinato, che amava stare sempre in coppia con il suo gemello. Un giorno, però, mentre erano nella lavatrice, il suo gemello si perse e non lo ritrovò più. Bianchino si sentì triste e solo, e pensò che nessuno lo avrebbe mai voluto indossare.
Ma un giorno, mentre era nel cassetto, vide un calzino molto colorato che si chiamava Arcobaleno. Era un calzino allegro e vivace, che amava cambiare spesso colore e forma. Arcobaleno si avvicinò a Bianchino e gli disse: “Ciao, come ti chiami? Ti va di giocare con me?”
Bianchino lo guardò con stupore e rispose: “Io mi chiamo Bianchino, ma non credo che tu voglia giocare con me. Io sono un calzino spaiato, e nessuno mi vuole bene.”
Arcobaleno sorrise e disse: “Non dire così, io ti voglio bene. E poi, sai che cosa? Io sono anche io un calzino spaiato, e mi piace così. Mi piace essere diverso, perché così posso scoprire tante cose nuove e divertenti. E mi piace essere amico di tutti, anche di quelli che sono diversi da me. Perché la diversità è una ricchezza, non un difetto.”
Bianchino rimase sorpreso dalle parole di Arcobaleno, e sentì una strana sensazione nel suo filo di cotone. Era la curiosità, che lo spingeva a conoscere meglio quel calzino così speciale. Così accettò di giocare con lui, e insieme si misero a fare tanti giochi divertenti: saltavano, rotolavano, si nascondevano, si raccontavano storie.
Bianchino si divertì tanto, e si sentì felice come non mai. Scoprì che Arcobaleno era un calzino molto simpatico e generoso, che gli insegnò tante cose che non sapeva. Gli insegnò i nomi dei colori, delle forme, delle lettere, dei numeri. Poi gli insegnò anche a cantare, a ballare, a disegnare. Gli insegnò a sognare.
Bianchino capì che Arcobaleno era il suo migliore amico, e che non gli importava se erano diversi. Anzi, gli piaceva che fossero diversi, perché così si completavano a vicenda. E si rese conto che non era più solo, ma aveva trovato una nuova famiglia.
Un giorno, mentre erano nel cassetto, arrivarono due manine che li presero e li portarono via. Erano le manine di un bambino, che aveva scelto di indossare proprio loro. Il bambino li guardò con gioia e disse: “Che belli, questi calzini spaiati! Sono perfetti per me, che amo la diversità!”
Bianchino e Arcobaleno si guardarono e si strinsero forte. Erano felici di aver trovato un bambino che li apprezzava per quello che erano. E si prepararono a vivere tante altre avventure insieme, sempre spaiati, ma sempre uniti.
Morale
Non importa se siamo diversi, ma conta il nostro valore e la nostra storia. Non siamo tutti uguali, ma siamo tutti speciali, e la diversità è davvero divertente. Essere spaiati non è un problema, ma un’opportunità di conoscere e amare.
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