La filastrocca di Costanza, “Il pupazzo di neve”, è una celebrazione della magia dell’inverno e della bellezza della natura. Attraverso le sue parole, l’autrice invita i nostri sensi a contemplare il mondo intorno a noi e a notare la perfezione dell’arte naturale.
La filastrocca comincia con la descrizione di come dalla neve che scende tranquilla nasce un pupazzo di neve. Questo processo naturale, che può sembrare miracoloso per chi non conosce la natura, è in realtà una forma di arte pura. La neve, che cade con una serenità quasi meditativa, prende la forma di un pupazzo, grazie ad un bambino, che è al tempo stesso fragile e meraviglioso.
Il pupazzo è creato semplicemente con due sfere appallottolate. Questo dettaglio è particolarmente significativo poiché rappresenta la semplicità e la pura bellezza della natura. I dettagli aggiuntivi, come gli occhioni simili a bottoni e la carota al posto del naso, aggiungono un tocco di frivolezza e di allegria alla scena. La sua testa è coronata da un cappello di raso, che è una chiara allusione alla bellezza naturale dell’inverno.
Le sue braccia sono formate da rami, e al collo ha una sciarpa coi ricami. Queste caratteristiche aggiungono un senso di mistero e di magia alla scena, poiché rappresentano il legame tra la natura e l’uomo. Le braccia di rami simboleggiano il legame tra l’uomo e la natura, come se la natura stia invitando l’uomo a unirsi a lei. La sciarpa coi ricami rappresenta la bellezza e la fantasia naturale dell’inverno.
Il pupazzo di neve è una creazione di delicato equilibrio tra l’acqua e la fantasia. Questa magia naturale è la stessa magia che anima la natura stessa. Quando la primavera giungerà, il pupazzo di neve si scioglierà, ma la sua bellezza rimarrà sempre nella memoria. Costanza ci invita a contemplare la magia dell’inverno e della natura e a notare la bellezza che esiste intorno a noi, se solo alziamo i nostri occhi.
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