Antico Egitto

Antico Egitto

La nascita della storia e della civiltà nell’antico Egitto fu possibile grazie al Nilo. L’Africa settentrionale era occupata quasi interamente dall’arido deserto che non offriva possibilità di coltivazione.

Antico Egitto
Antico Egitto

Quindi i pochi uomini che vi abitavano non ebbero la possibilità di sviluppare una loro civiltà. Solo nel territorio egizio, cioè nella stretta valle del Nilo, si ebbe una notevole prosperità, uno sviluppo civile straordinario grazie al dono del Nilo.

Antico Egitto
Antico Egitto

I popoli egizi poi sentirono il bisogno di organizzarsi e di accordarsi per i grandi lavori idraulici, che dovevano essere compiuti con uno sforzo comune e secondo un piano generale ed organico; così sorse il Regno egiziano.

Il Regno egiziano cominciò nel 3500 circa a. C.; esso durò più di 3000 anni e vi dominarono numerosissimi re, che si possono raggruppare in trenta dinastie o case regnanti. Le capitali furono due: dapprima Melfi, presso l’attuale Cairo; poi Tebe, più a sud. Tebe è la città dalle cento magnifiche porte di bronzo e dai ricchissimi templi.

Mappa del regno

Il Faraone

A capo dello Stato egizio c’era il Faraone o re, che aveva un potere grandissimo e sacro. Egli era considerato il figlio del dio, un dio ed ebbe in vita e in morte il diritto ad onori che erano quasi di adorazione.

N. B. Il termine Faraone viene da Ra che indica il dio Sole.

Quindi come dio il re era padrone assoluto di tutto e di tutti, regolava la vita degli altri come gli piaceva. Egli poteva costringere i suoi sudditi a lavorare per le sue costruzioni; nessuno poteva opporsi alle sue volontà.

E decine di migliaia di persone devono aver lavorato per decenni per portare a compimento, con i mezzi di allora, le gigantesche tombe alzate in onore dei tre faraoni Cheope, Chefren e Micerino. Si tratta delle famosissime piramidi: strabilianti monumenti dell’altezza di 100, 150 m., fatti di enormi blocchi sovrapposti in forma appunto di piramide, a pareti lisce o ad alti gradini.

Piramidi

 

La fine dell’indipendenza Egizia

L’indipendenza dell’Egitto scomparve nel 525 a. C., quando i Persiani, sotto il re Cambise, estesero il loro dominio anche alla valle del Nilo. L’Egitto fu allora governato dai satrapi, cioè dai rappresentanti del re di Persia. Quando poi Alessandro Magno abbatté il Regno persiano, conquistò nel 332 a. C. anche l’Egitto. Qui venne fondata una città che, in suo onore, fu chiamata Alessandria.

Morendo, Alessandro diede il Regno d’Egitto ad un suo generale, Tolomeo; e la dinastia dei Tolomei regnò sull’Egitto fino al 30 a. C., cioè fino alla conquista di quell’antico paese da parte dei Romani.

Mappa

 

Le arti, le scienze le Sfingi e gli obelischi

Non piccolo fu il contributo degli Egizi al progresso della civiltà: da loro abbiamo imparato molte cose. Essi furono degli abili agricoltori e grandi costruttori. Ricordiamo i canali, i templi, le sfingi  (enormi statue con il corpo di leone e la testa umana. Secondo alcuni studiosi esse rappresentavano il Sol levante), le aguzze e alte piramidi dette obelischi. Alcune di esse sono a Roma dove le trasportarono gli imperatori romani.

Ma gli egizi possedevano anche l’arte della pittura e della scultura. Essi coltivarono le scienze tra le quali la matematica, l’astronomia e la medicina. Furono probabilmente l’ultimo popolo che usò la scrittura ideografica.

La religione e la morte

Nel campo religioso essi erano politeisti, cioè adoravano vari dèi. La divinità più potente era il dio Osiride cioè il Sole, la luce, la vita, il bene. Incarnazione di Osiride era Api, il bue sacro. Quando il bue Api moriva, i sacerdoti dovevano scovare in quale altro bue si fosse andato a incarnare il dio Osiride; riconosciutolo, lo portavano in un tempio e lo adoravano.

Gli Egizi credevano nella resurrezione del corpo; perciò volevano che i corpi si conservassero anche dopo a morte. Così essi vuotavano accuratamente i cadaveri, togliendone i visceri, li imbalsamavano con unguenti e li fasciavano strettamente, facendone delle mummie, cioè dei cadaveri rinsecchiti e induriti. Se ne conservano ancora talune, racchiuse in cofani di legno dipinto, recanti le fattezze del morto.

Civiltà

 

Religione

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Regno

 

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