Puzzle con sillabe

Puzzle con sillabe

Prospettiamo ai nostri alunni un puzzle con sillabe per imparare giocando consapevoli che il gioco favorisce l’apprendimento, allena e sviluppa la mente e anche la memoria, favorisce l’interazione con gli altri.

Di solito, la suddivisione in sillabe è intuitivamente semplice. Tuttavia non c’è dubbio che le difficoltà maggiori riguardano la determinazione dei confini di sillaba, che può presentare insidie perfino in lingue con fonetica sintattica abbastanza semplice come l’italiano.

La sillaba è un complesso di suoni che si pronuncia unito con una sola emissione di voce.

La sillaba rappresenta l’unità minima di realizzazione sonora del linguaggio umano. Ogni parola si compone almeno di una sillaba, infatti le parole più brevi sono dette “monosillabi”.

Dividere in sillabe significa dividere la parola in parti più piccole che corrispondono, per l’appunto, alle sillabe.

Puzzle con sillabe
Puzzle con sillabe

Il gioco costituisce una funzione centrale nello sviluppo cognitivo, sociale, emotivo, creativo e motorio dei bambini e dei ragazzi.

L’attività ludica a scuola favorisce anche l’attenzione, la partecipazione attiva e il coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze; favorisce lo scambio dei diversi punti di vista; aiuta a sviluppare capacità progettuali, decisionali, creative, operative, emotive, che necessitano di un continuo affinamento e potenziamento; migliora l’autostima.

I giochi aiutano ad attivare i processi logici e di apprendimento, a sviluppare la creatività e l’immaginazione. In un contesto di gioco, infatti, si impara con maggiore facilità, grazie alla curiosità e alla sensazione di benessere date dalla pratica ludica.

Il gioco è piacere, ma allo stesso tempo impegno, sacrificio, gestione della relazione, apprendimento.

Italiano, matematica, lingue, storia o geografia: tutte le materie possono essere apprese anche attraverso la pratica ludica del gioco. Imparare dev’essere un’esperienza appassionante e il gioco saprà coinvolgere anche i ragazzi che fanno più fatica.

Gioco e apprendimento mediante lo studio e la ricerca non si escludono, ma possono integrarsi per arricchirsi e vivificarsi a vicenda.

L’apprendimento non deve essere una sofferenza!

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