I Dori furono il popolo a cui si deve la fondazione di Sparta, repubblica oligarchica e militare. Le origini di Sparta risalgono ad un periodo che va dal XIII al X secolo a.C., quando alcune bellicose tribù di Dori si impadronirono del territorio.
Dopo aspre lotte i Dori conquistarono il Peloponneso, nel X secolo a. C,, e vi fondarono vari Stati; ma il più importante fu senza dubbio quello in Laconia. Lo Stato sorgeva sulla punta sud-orientale della penisola. Lo Stato ebbe come capitale la città di Lacedemone, detta anche Sparta dal nome dei suoi conquistatori, gli Spartiati. I vincitori si consideravano orgogliosamente superiori alle popolazioni vinte che già abitavano in Laconia, e con esse non si fusero mai.
Gli Spartiati costituirono un gruppo chiuso e poco numeroso di nobili che dominarono e sfruttarono tutti gli altri abitanti.
Lo Stato che essi crearono, quello di Sparta, era di fatto una dittatura militare. Era cioè un governo formato di soldati che si impose con la violenza brutale e che si sostenne non con le buone leggi ma con la disciplina più rigorosa e spietata.
La posizione di superiorità dei vincitori sulle altre popolazioni si può capire meglio osservando la costituzione, cioè il modo in cui era organizzato lo Stato di Sparta. La costituzione era a carattere oligarchico o aristocratico. Ciò vuol dire che solo pochi, considerati i migliori, avevano pieni diritti. Essa secondo la tradizione fu dettata da Licurgo nel secolo IX e si mantenne quasi inalterata per lunghi secoli.
Licurgo, come vuole la leggenda, dopo aver compiuto l’opera sua, si era fatto promettere dai suoi concittadini che essi avrebbero osservato le sue leggi fino al suo ritorno. Partì infatti, ma volle morire senza più tornare in patria, proprio perché gli Spartani non cambiassero mai le leggi che egli aveva loro date.
La fondazione di Sparta

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