L’Acrostico “DOLORE” di Costanza De Luca: Un Grido Contro la Guerra
L’acrostico “DOLORE”, creato da Costanza De Luca, è un potente richiamo contro la guerra. Ogni lettera di questa parola si trasforma in un messaggio carico di significato, esprimendo il dolore e anche la sofferenza causati dai conflitti armati.
Significato dell’Acrostico
D – Dolenti
La prima lettera, “D”, ci parla di dolore. Le vittime della guerra, i sopravvissuti e coloro che hanno perso i loro cari condividono un sentimento di profonda sofferenza. Questa parola ci ricorda che la guerra non è solo un evento lontano, ma una realtà che colpisce le persone direttamente.
O – Orfani
La lettera “O” richiama l’immagine degli orfani. I bambini che perdono i genitori a causa della guerra sono tra le vittime più vulnerabili. Questa parola ci spinge a considerare il costo umano di ogni conflitto.
L – Lacerano le
La terza lettera, “L”, ci parla di ferite profonde. La guerra lacerano le comunità, le famiglie e le relazioni. Le cicatrici emotive e fisiche rimangono per sempre.
O – Ore
La lettera “O” rappresenta il tempo. La guerra ruba ore preziose alle vite delle persone. Ore di pace, di amore, di crescita, che vengono strappate via dalla violenza.
R – Rendendole
La penultima lettera, “R”, ci parla delle vite spezzate. La guerra rende le persone vulnerabili, distrugge i loro sogni e interrompe il corso naturale della vita.
E – Eterne
La lettera “E” nell’acrostico “DOLORE” rappresenta l’eternità. La guerra non solo ruba vite preziose, ma lascia anche un’impronta indelebile nella storia e nella memoria collettiva. Le conseguenze di un conflitto si estendono ben oltre il momento presente, influenzando le generazioni future. Quindi, l’eternità delle sue conseguenze ci spinge a cercare la pace e a lavorare per un mondo migliore.
Considerazioni
L’acrostico “DOLORE” è un grido contro la guerra. Ci ricorda che ogni conflitto ha un impatto profondo sulla vita delle persone. Siamo chiamati a lavorare per un mondo in cui il dolore sia sostituito dalla pace, e gli acrostici come questo ci spingono a non dimenticare mai le conseguenze della violenza.
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