Nel gioco accoglienza gli studenti, giunti a scuola, devono disporsi in circolo e giocare. Ora spiego come si fa il mio gioco.
È semplice!
Il docente dà il via al gioco pronunciando una prima parola. A questo punto il primo scolaro dovrà pronunciare una seconda parola che inizia con la sillaba finale della parola precedentemente detta dall’insegnante. Il secondo alunno dovrà pronunciare una terza parola la cui prima sillaba è l’ultima della seconda parola detta in precedenza, e così via per il terzo, il quarto, il quinto […] allievo.
Ad esempio:
Se la prima parola, quella scelta dal docente, è albero,
la seconda possibile parola che pronuncerà il primo studente inizierà con la sillaba “ro”. Sarà robotica, rocca, roccia, roca, rospo, rocchetto, rodere, roditori, rollante, rotolo, romano, romantico, romanticismo, romanzo, rombo, e così via;
se la seconda parola pronunciata dal primo studente è robotica, il secondo potrà pronunciare una parola la cui sillaba iniziale è “ca”. Quindi dirà capelli, capo, calamita, castigo, campo, Carlo, capra, casa, caso, capire, camera, casi, causa, capitale, carabinieri, campagna, calcio, carta, carcere, case, capito, capacità, carriera, ecc.;
la quarta parola spetta al terzo allievo il quale dovrà badare a non sbagliare. Se la terza parola fosse capelli, la quarta parola avrà come sillaba iniziale “li”. La quarta parola potrà quindi essere lira o Livorno, limite, libreria, libro, linea, livello, libertà, libri, libero, lista, lingua, libera, linguaggio, limiti, limite, livelli, linee, lira, liberi, liberale, liberazione o simili.
… e il gioco prosegue fino al termine del giro, quando cioè ogni alunno avrà pronunciato una parola, secondo le istruzioni date.
Terminato il primo giro il docente dà il via al secondo giro, ma potrà iniziare anche un giro con i numeri. Ad esempio quello della numerazione per due, poi per tre e così via.
Il gioco può anche proseguire con i verbi, con le note e i suoni musicali, con i luoghi geografici, con i nomi di personaggi della storia, con pittori e scultori famosi, con i colori e i numeri in altra lingua comunitaria, ecc. Per rendere il gioco meno semplice il docente stabilisce un tempo massimo entro il quale ogni scolaro deve pronunciare la sua parolina o il numero, […]
Il docente si tiene pronto ad intervenire in aiuto a quegli scolari in difficoltà, per evitare le inevitabili pause che potrebbero fermare o rallentare il gioco.
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