Ci sono piante carnivore che si nutrono di insetti. Sarracenia, Dionea, Drosera e Nepenthes sono tra le più comuni piante carnivore. Sono chiamate carnivore perché hanno la capacità di attrarre, intrappolare e digerire gli insetti che hanno la “sfortuna” di incontrarle. Infatti nel corso dell’evoluzione la dieta di queste piante si è adattata ad un habitat caratterizzato da terreni privi di nutrimenti necessari alla loro sopravvivenza. La natura ha così privilegiato gli esemplari che hanno adottato svariate tecniche di caccia: si va dalle foglie a tagliola, che si chiudono a scatto intrappolando la preda, a quelle rivestite da una mucillagine collosa e letale, fino a quelle a forma di pozzo con il fondo parzialmente colmo di una sostanza zuccherina che fa da esca e da trappola mortale per gli insetti. Sono piante che vivono anche in appartamento: amano il caldo, l’umidità e vanno innaffiate preferibilmente con acqua distillata.
Sarracenia è un genere di piante carnivore della famiglia delle Sarraceniaceae. Il genere è diffuso in Nord America. Le piante del genere Sarracenia sono erbacee e perenni, dotate di rizomi. Le loro foglie sono di forma tubulare organizzate in rosette basali. Si sono evolute in una sorta di imbuto in grado di intrappolare insetti. Le foglie producono, inoltre, enzimi per digerire le prede. Gli insetti sono attratti sia da una secrezione nettarina sia da una combinazione di colori e profumi.
La trappola consiste in un tubo verticale (ascidio) la cui sommità è parzialmente coperta da un opercolo. L’estremità anteriore dell’ascidio è detta peristoma.
La dionea o venere acchiappamosche appartiene alla famiglia delle Droseracee. È originaria degli Stati Uniti, della zona degli stati della Carolina del Nord e del Sud.
Grazie alla sua capacità di compiere rapidi movimenti tigmonastici e alla forma delle foglie, che ricordano una bocca piena di denti acuminati, è col tempo divenuta la pianta carnivora per antonomasia. La pianta, grazie a un sofisticato sistema di “memoria”, riesce a distinguere il primo “tocco”, rimanendo ferma in attesa, dal secondo, che invece impartisce l’ordine di “serrare” le trappole.
Drosera è un genere di piante carnivore della famiglia delle Droseraceae, dotate di trappole adesive.
Le specie appartenenti a questa famiglia sono distribuite principalmente in Australia, Africa e Sud America. Solo un numero limitato di specie è diffuso nell’emisfero nord. Hanno foglie ricoperte di tentacoli vivacemente colorati, che presentano gocce di una sostanza collosa secreta da apposite ghiandole, presenti nelle foglie, in grado di attirare gli insetti e farli rimanere intrappolati e in secondo tempo di secernere succhi simili alla tripsina, grazie ai quali digeriscono gli insetti. Per favorire quest’ultima fase, la foglia nella quale è intrappolato l’insetto tende ad arricciarsi, avvolgendolo, in un arco di tempo che può variare, arrivando anche a durare 14 ore.
Nepenthes è un genere di piante carnivore, unico genere della famiglia monotipica delle Nepenthaceae. Queste specie sono principalmente terrestri, raramente sono epifite.
Le piante consistono di un lungo stelo sul quale sono posizionate foglie alternate, la cui nervatura centrale si estende oltre l’apice formando un viticcio. Il viticcio termina con una trappola, una sacca munita di opercolo chiamata ascidio. Gli insetti, attirati dal nettare secreto da ghiandole cosparse sull’ascidio, cadono all’interno, dove trovano un liquido contenente pepsina e assimilati dalla pianta, che li digerisce.
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