Click è una elaborazione di V. Santoro.
“Click: Riflessioni sulla Potenza e Responsabilità del Web”
Quest’elaborato di V. Santoro affronta tematiche attuali legate all’uso del web e dei social media. Attraverso una serie di versi incisivi, l’autore ci invita a riflettere sulla portata delle nostre azioni online e sulla responsabilità che ne deriva.
- Reale o virtuale, cambia poco non ti pare? In queste prime righe, l’autore sottolinea che le azioni compiute online hanno conseguenze reali, nonostante la loro natura virtuale. Un semplice “click” può avere un impatto significativo.
- Basta un click a fare male. E una volta messo in rete, non lo puoi più cancellare: è una sberla tale e quale. Qui l’autore mette in luce la potenza del web. Un click impulsivo può ferire qualcuno o diffondere informazioni dannose. Una volta pubblicato, il contenuto resta online in modo permanente, come una “sberla” che non può essere annullata.
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Vuoi postare quel che pensi? Fino a qui niente di strano. Ma se scrivi con livore e pieno d’odio è quel che dici, certo avresti fatto meglio a contare fino a dieci. L’autore invita alla riflessione prima di condividere contenuti negativi o offensivi. Contare fino a dieci prima di pubblicare potrebbe evitare danni e conflitti.
- Un commento senza senso, una frase di disprezzo, una foto riservata può ferire e far star male da mandare all’ospedale. Qui si sottolinea che anche piccoli gesti, come un commento negativo o la condivisione di una foto privata, possono causare danni emotivi gravi. L’autore allude metaforicamente all’ospedale come luogo di cura per le ferite causate dalle parole online.
- Il diritto d’espressione, come quello d’opinione e anche il libero dissenso, non hanno nulla da spartire con il dir quel che ti pare. L’autore distingue tra il diritto di esprimere le proprie opinioni e il comportamento impulsivo. Il diritto d’espressione dovrebbe essere esercitato con responsabilità e rispetto.
- Se non trovi differenza, è soltanto prepotenza. Non ti resta che contare, almeno questo lo puoi fare: uno, due, tre, quattro… L’autore conclude sottolineando che la mancanza di discernimento tra espressione e prepotenza è un errore. Invita a riflettere e a contare fino a dieci prima di agire.
In sintesi, “Click” ci ricorda che ogni azione online ha conseguenze e che la responsabilità nell’uso del web è fondamentale. Dovremmo essere consapevoli del potere delle nostre parole e dei nostri “click”.
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