Basta alla violenza sulle donne: Una filastrocca di Vitalba Santoro
Introduzione
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Vitalba Santoro presenta la sua commovente filastrocca “Basta alla violenza sulle donne”. Questo componimento affronta con sensibilità e forza il tema della violenza di genere, offrendo un messaggio potente e urgente per la società.
La Filastrocca
La filastrocca di Santoro è un grido di dolore e di speranza, che utilizza un linguaggio semplice ma incisivo per descrivere le sofferenze delle donne vittime di violenza e per rivendicare il diritto alla dignità e al rispetto. Ogni verso è un richiamo alla consapevolezza e all’azione contro un problema che colpisce milioni di donne in tutto il mondo.
Analisi
La filastrocca inizia con immagini potenti di sofferenza e umiliazione, mettendo in luce la brutalità e l’impatto psicologico della violenza. Le lacrime, il nodo in gola e il sorriso spento sono rappresentazioni visive della devastazione emotiva che la violenza può causare.
La svolta arriva con la determinazione di denunciare l’aggressore, rompendo il silenzio e cercando giustizia. Questo passaggio è cruciale, poiché enfatizza l’importanza di prendere posizione contro la violenza e di non accettare passivamente le ingiustizie subite.
Nella parte finale della filastrocca, Santoro utilizza immagini positive e serene per descrivere la donna, paragonandola a musica, poesia, melodia e fiori. Questi simboli evocano bellezza, armonia e vitalità, contrapponendosi alla negatività della violenza e sottolineando il valore e la dignità intrinseca di ogni donna.
Conclusione
“Basta alla violenza sulle donne” di Vitalba Santoro è un appello forte e toccante che ci ricorda l’importanza di combattere la violenza di genere e di sostenere le vittime. La filastrocca invita alla riflessione e anche all’azione, promuovendo un messaggio di amore, rispetto e tenerezza nei confronti delle donne.
Questo 25 novembre, ricordiamoci di ascoltare, supportare e proteggere chiunque sia vittima di violenza, perché l’amore vero non conosce aggressione o sopraffazione.
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