Le sepolture egizie hanno avuto una certa evoluzione nel tempo.
Gli Egiziani credevano che nessun’anima potesse penetrare nel regno di Osiride se non presentandosi sulla soglia col corpo stesso che era stato la sua propria residenza sulla terra.
Quindi, quando un Egizio moriva, i parenti ne custodivano e ne imbalsamavano il cadavere. Per settimane lo mettevano a bagno in una soluzione di carbonato di soda e poi lo riempivano di resina. Il cadavere imbalsamato è detto mummia. Il cadavere veniva avvolto in decine di metri di una tela appositamente preparata e collocato in una bara, il sarcofago, predisposta all’uopo, e poi portato nell’ultima dimora.
Sarcofago
Fra i sarcofaghi egizi più famosi c’è il sarcofago di Tutankhamon e quello della regina Nefertari. Tutankhamon è ricordato dagli storici come il faraone bambino. Fu il dodicesimo sovrano della XVIII dinastia del Nuovo Regno Egizio e regnò solo per 10 anni dal 1333 al 1323 a. C.
Sarcofago della regina Nefertari
Nell’Egitto predinastico invece unica protezione del cadavere entro la fossa è un involucro di stoffa, di pelle o di stuoia. Con l’inizio dell’epoca storica, si hanno le prime forme di sarcofago ligneo, in semplice forma di cassa, tali che il corpo possa esservi contenuto nella posizione rattrappita propria del tempo più antico.
Ma una tomba egizia era una vera casa, in quanto il cadavere vi giaceva circondato da mobili e da strumenti musicali (per ingannare il tedio dell’attesa). Nella tomba venivano messe anche statuette di cuochi, di panettieri e di barbieri (così che l’occupante della casa buia disponesse di cibo e non fosse costretto a girellare con la barba non rasata), nonché i gioielli del defunto.
Evoluzione delle tombe
In origine le tombe venivano scavate nella roccia delle montagne di ponente; ma come gli Egizi si trasferirono verso settentrione, dovettero costruire i loro cimiteri nel deserto. Ma il deserto era pieno non solo di animali selvatici ma anche di ladroni. Questi ladroni violarono le tombe, disturbarono le mummie e ne rubarono i gioielli. Per scongiurare tanto sacrilegio, gli Egizi ricorsero all’astuzia di edificare tumuli di pietra in cima alle tombe. Questi tumuli crebbero gradatamente di dimensioni, perché ognuno andava a gara per costruire un monumento più grandioso del vicino. Il record fu raggiunto dal re che i Greci chiamavano Cheope e che visse trenta secoli prima dell’era cristiana. Il suo tumulo era alto più di centosessanta metri. Copriva uno spazio tre volte maggiore di quello occupato dalla basilica di San Pietro, che è il più grande edificio del mondo cristiano.
Durante vent’anni, più di mille uomini furono adibiti costantemente al lavoro di trasportare massi di pietra dall’altra sponda del fiume (come vi riuscissero, non possiamo capire) trascinandoli per lunghi tratti del deserto, e finalmente accatastandoli nella posizione corretta. Ma vi riuscirono così bene, gli architetti e gli ingegneri del re, che lo stretto passaggio che immette nella tomba regale non si è ancora mai deformato sotto il peso di quelle migliaia di tonnellate di pietra che gravano su di essa.
Mappa
Sepolture Egizie
Segui https://rimediomeopatici.com/rimedi-omeopatici/
Segui https://riciclareperrisparmiare.it/ e segui anche https://ricettedirita.it/