Venti e perturbazioni atmosferiche

Venti e perturbazioni atmosferiche

Venti e perturbazioni atmosferiche sono fenomeni dovuti allo spostamento di masse d’aria all’interno della nostra atmosfera.

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Il vento è provocato da una massa d’aria in movimento. Il movimento delle molecole d’aria è dovuto all’energia proveniente dal Sole: il Sole riscalda la superficie Terrestre che, a sua volta, riscalda l’aria. Se in due posti confinanti della Terra si ha, nello stesso momento, una diminuzione della temperatura nel primo ed un aumento della temperatura nel secondo, succede che si formano due zone a pressione diversa. Dove la temperatura diminuisce si forma una zona di alta pressione o anticiclonica, dove la temperatura aumenta si forma una zona di bassa pressione o ciclonica.

Nella zona anticiclonica l’aria è più fredda, è più pesante e scende al suolo; nella zona ciclonica l’aria è più calda, è più pesante e sale in quota lasciando il posto all’aria fredda che si scalda e risale. Questi spostamenti d’aria creano dei moti convettivi tra le due zone confinanti che hanno una diversa temperatura e causano il vento.

I venti sono caratterizzati dalla velocità e dalla direzione, essi vengono classificati in: venti costanti, venti periodici e venti variabili.

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I venti costanti spirano sempre nella stessa direzione. Sono costati i venti polari che spirano dalle zone polari alle zone subpolari; i venti occidentali che spirano dalla zona tropicale alle zone subtropicali; e gli alisei che soffiano dai tropici all’equatore.

Venti costanti

I venti periodici mantengono una direzione costante ma cambiano verso periodicamente. Sono venti periodici i monsoni che soffiano in India e nell’Asia sudoccidentale e cambiano verso ogni sei mesi; le brezze di mare che soffiano di giorno dal mare alla terraferma e le brezze di terra che soffiano di notte dalla terraferma al mare. 

I venti variabili sono venti locali ed hanno un andamento irregolare. Sono venti variabili

lo scirocco proveniente dal Sahara e soffia verso sud-est;

il phon caldo secco formato da masse d’aria umide provenienti dal Nord, che risalgono il versante settentrionale delle Alpi svizzere e austriache, scaricano l’umidità sotto forma di pioggia o di neve e ridiscendono sotto forma di vento caldo e secco causando spesso slavine;

la bora fredda e secca che soffia a Trieste ad una velocità che raggiunge anche i 150 Km/h;

il maestrale spira dalla Francia alla Liguria e alla Toscana raggiungendo anche i 100 Km/h;

la tramontana, un vento freddo e secco che soffia dal Nord ed investe tutta la nostra penisola;

il libeccio vento caldo umido che soffia da sud-ovest, cioè dalla Libia, e interessa soprattutto le coste tirreniche;

il grecale, vento caldo e secco  proveniente da Nord-Est e soffia sulle coste centro-meridionali.

l’Ostro, vento australe proveniente de Sud è noto anche come vento di Mezzogiorno. E’ un vento che spira da Sud ed è spesso confuso con il libeccio o con lo scirocco.

Venti e perturbazioni atmosferiche
Venti e perturbazioni atmosferiche

Rosa dei venti

Il vento compie un’azione abrasiva sulle rocce ove produce una levigatura delle superfici rocciose che può essere uniforme o più pronunciata nei punti nei quali la roccia presenta minore resistenza. Quest’azione è detta corrasione. La corrasione è anche il trasporto di granelli di sabbia o di terriccio ad opera del vento da una zona all’altra, anche molto lontano dai punti di origine. Tutti noi abbiamo trovato la macchina o in balcone sporchi di finissima polvere dopo una breve pioggia successiva ad un periodo asciutto. Ma la corrasione è anche il fenomeno che dà luogo agli accumuli di sabbia noti con il termine di dune.

Dune

Cicloni e Tornados

La parola italiana “ciclone” viene dall’inglese cyclone, derivazione del greco κύκλος, “cerchio, giro”. I cicloni sono perturbazioni atmosferiche originate da un violento movimento rotatorio di masse d’aria combinato con un movimento di traslazione intorno ad un centro di bassa pressione. Le alte temperature equatoriali creano, in alcune zone, centri di minima pressione verso cui vengono attirate masse d’aria. Queste masse d’aria formano dei venti con un moto a spirale. Il moto dei venti determina un vortice con un vuoto al centro chiamato occhio del ciclone ove non c’è alcun movimento d’aria. Il ciclone ha l’aspetto di un imbuto che esercita un forte risucchio sul terreno danneggiando tutto ciò che investe.

I cicloni si distinguono in tropicali ed extratropicali.

I cicloni tropicali sono chiamati in vari modi: tifoni, uragani,… e sono i veri cicloni; cioè sono quelli che si abbattono su un’area meno vasta di quelli extratropicali, ma con una straordinaria violenza.

I cicloni extratropicali sono generati dall’incontro tra masse d’aria fredda provenienti dalle zone polari e massa d’aria calda provenienti dai tropici. Determinano venti non forti e si formano nubi che danno luogo a piogge persistenti.

I cicloni extratropicali che interessano l’Europa si formano sull’Atlantico Nord-Occidentale e si spostano verso Sud-Est.

I tornados sono le cosiddette trombe d’aria. Sono vortici di piccolo diametro e di breve durata ma violentissimi, che aspirano con violenza tutto ciò che incontrano e sono capaci di affondare anche grosse navi. Si originano da una nube fredda che si sovrappone ad una massa di aria calda in prossimità del suolo (tromba di terra) o del mare (tromba di mare).

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