
Un DURO volevo essere: la filastrocca di Costanza De Luca ispirata a Lucio Corsi
La filastrocca “Un DURO volevo essere” di Costanza De Luca trae ispirazione dalla musica e dallo spirito poetico di Lucio Corsi. Corsi è un artista noto per le sue liriche evocative e la sua capacità di mescolare ironia e riflessione profonda. Attraverso versi semplici ma incisivi, la filastrocca esplora il contrasto tra l’aspirazione a incarnare un ideale di durezza e la consapevolezza della propria autentica natura.
Il tema centrale: la ricerca dell’identità
La ripetizione costante del verso “Volevo essere un duro” evidenzia il desiderio di conformarsi a un modello di forza e invulnerabilità, un’immagine spesso associata al coraggio, alla determinazione e all’indipendenza. Tuttavia, ogni tentativo di aderire a questa figura stereotipata viene subito smontato dalla realtà dell’io poetico: insicurezze, paure e fragilità emergono come tratti caratterizzanti della sua vera essenza.
Il testo gioca su una serie di contrasti che rendono il messaggio ancora più efficace e immediato. Il protagonista non riesce a essere un “duro” perché
- ha il volto puro,
- ha paura del buio,
- non pratica judo
- non ha il cuore scuro.
Elementi apparentemente banali, ma che nel loro insieme delineano un’identità autentica, lontana dai modelli imposti dalla società o dalle aspettative altrui.
Il messaggio della filastrocca: autenticità e accettazione di sé
Il culmine della filastrocca arriva negli ultimi due versi, in cui l’autrice lascia un messaggio chiaro e potente:
“Sii sempre te stesso, non della massa il riflesso!!!”
Con queste parole, la filastrocca invita a riflettere sull’importanza di accettarsi per ciò che si è, senza cercare di aderire a modelli preconfezionati che non rispecchiano la propria natura. Essere “duri” non è sinonimo di autenticità, e la vera forza sta nell’essere fedeli a sé stessi, con pregi, difetti, paure e sogni.
Una filastrocca moderna dal sapore musicale
L’influenza di Lucio Corsi, artista che nelle sue canzoni affronta spesso temi di libertà espressiva e anticonformismo, si percepisce nella musicalità e nell’ironia della filastrocca. Il ritmo incalzante e la ripetizione dei versi rendono il testo quasi cantabile, avvicinandolo a una forma di poesia leggera ma profonda.
“Un DURO volevo essere” si presta perfettamente alla lettura ad alta voce, al gioco ritmico e alla riflessione in contesti educativi, spingendo bambini e ragazzi a interrogarsi su ciò che significa davvero essere “forti” e sulla bellezza dell’unicità.
Conclusione
Questa filastrocca attraverso il gioco delle parole riesce a trasmettere un messaggio universale: la forza vera non risiede nell’apparenza, ma nella capacità di essere se stessi, senza paura di mostrarsi per quello che si è davvero.
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