La magia dello storytelling nel bosco: bambini seduti in cerchio tra gli alberi, animali che ascoltano, e un’atmosfera incantata che trasforma la narrazione in esperienza condivisa. Un piccolo teatro naturale dove la fantasia prende vita.
Storytelling nel bosco
- Attività: dopo una passeggiata, ogni alunno sceglie un elemento naturale (foglia, pietra, albero, fiore) e ne inventa la storia.
- Obiettivo: sviluppare competenze narrative, fantasia e capacità di immedesimazione.
- Estensione interdisciplinare: collegare la storia inventata con dati scientifici reali (specie della pianta, habitat, curiosità botaniche).
L’attività di storytelling nel bosco è un potente strumento educativo che fonde creatività, espressione personale e indagine scientifica. L’idea di dare voce a un elemento naturale trasforma l’osservazione passiva in un’esperienza profonda e immersiva.
- Attività: Dopo una passeggiata in un’area naturale, ogni studente è invitato a scegliere un elemento — che sia una singola foglia caduta, una pietra ricoperta di muschio, il tronco di un albero o un fiore. L’obiettivo non è solo descrivere l’oggetto, ma immedesimarsi in esso e inventarne la storia. Cosa ha visto quella foglia prima di cadere? Da dove viene quella pietra? Quali segreti custodisce l’albero?
- Obiettivo: Questo esercizio va oltre il semplice stimolo della fantasia. Sviluppa le competenze narrative (creazione di personaggi, trama, ambientazione), potenzia la capacità di immedesimazione ed empatia verso l’ambiente e la natura, e incoraggia un’osservazione più attenta e ricca di dettagli.
- Estensione interdisciplinare: La vera forza di questa attività risiede nel suo potenziale interdisciplinare. Dopo la fase creativa, gli studenti vengono guidati a integrare la loro storia con dati scientifici reali. Ad esempio, possono scoprire la specie della pianta di cui fa parte la loro foglia, il suo habitat, le sue curiosità botaniche o il tipo di roccia della loro pietra. Questo processo arricchisce la narrazione con fatti concreti, dimostrando come scienza e creatività non siano ambiti separati, ma possano alimentarsi a vicenda.
Storytelling nel bosco per la scuola dell’Infanzia e per la scuola Primaria
1. Per la Scuola dell’Infanzia (3-5 anni)
Per i più piccoli, lo storytelling nel bosco è un’esperienza prevalentemente sensoriale e orale, un’immersione giocosa nella natura. Non si tratta di scrivere storie complesse, ma di dare voce alla fantasia e ai sensi.
Attività Dopo una breve passeggiata esplorativa, ogni bambino sceglie un piccolo elemento naturale che lo attrae: una piuma, un sassolino liscio, una foglia caduta o una pigna. Seduti in cerchio, l’insegnante guida il momento di racconto con domande semplici e dirette, come:
- “Che storia ti racconta la tua piuma?”
- “Che cosa ha visto questo sassolino, seduto qui per tanto tempo?”
- “Qual è il tuo nome, foglia, e qual è il tuo segreto?”
I bambini vengono incoraggiati a rispondere con poche parole o anche solo con un suono o un gesto. L’obiettivo non è la completezza del racconto, ma l’espressione di un’emozione o di un’idea legata all’oggetto.
Obiettivi
- Sviluppo del linguaggio: Incoraggiare la narrazione orale e l’uso di nuove parole.
- Esplorazione sensoriale: Far toccare, guardare e annusare la natura per stimolare la creatività.
- Immedesimazione: Aiutare i bambini a mettersi nei panni di un elemento naturale, sviluppando empatia.
2. Per la Scuola Primaria (6-10 anni)
A questa età, l’attività diventa più strutturata e interdisciplinare. La fantasia si arricchisce di dettagli, e il racconto si trasforma in un ponte tra la creatività e la conoscenza scientifica.
Attività Gli studenti lavorano individualmente o a piccoli gruppi. Dopo aver scelto un elemento naturale (ad esempio, una ghianda, un’impronta di un animale, un pezzo di corteccia), la missione è doppia:
- Racconto creativo: Ogni bambino scrive una storia di fantasia sul proprio elemento. Può diventare il protagonista di un’avventura, il testimone di un grande evento o un personaggio con una vita segreta. Vengono incoraggiati a definire personaggi, ambientazione e trama.
- Integrazione scientifica: In un secondo momento, si fa una ricerca sull’elemento scelto. Con l’aiuto di libri o tablet, gli studenti scoprono il nome scientifico della pianta, il suo habitat, i suoi “vicini” nell’ecosistema e il suo ciclo di vita. Queste informazioni vengono poi usate per arricchire e rendere più verosimile la storia. Per esempio, la storia di un ragno può includere il nome della sua specie e il suo ruolo di predatore.
Obiettivi
- Sviluppo di competenze narrative: Imparare a strutturare un racconto (introduzione, sviluppo, conclusione).
- Ricerca e integrazione: Sviluppare la capacità di cercare informazioni e di collegare dati scientifici a una narrazione creativa.
- Pensiero interdisciplinare: Comprendere che materie come le scienze e la letteratura non sono separate, ma si possono influenzare e arricchire a vicenda.
- Presentazione: Allenare la capacità di presentare oralmente il proprio lavoro, condividendo sia la storia che le scoperte scientifiche.
Ecco l’approccio STEM integrato nella descrizione di “Storytelling nel bosco”, pensato per le due diverse fasce d’età.
1. Per la Scuola dell’Infanzia (3-5 anni): Approccio STEM
Anche per i bambini più piccoli, l’attività di storytelling nel bosco è ricca di opportunità legate a Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, sebbene in modo ludico e non formale. L’approccio si basa sull’esplorazione e sulla scoperta attraverso i sensi.
- Scienza (S): L’attività di esplorazione è una vera e propria indagine scientifica. I bambini osservano da vicino (con la lente d’ingrandimento, se disponibile) gli elementi naturali, classificandoli in base a caratteristiche semplici come forma, colore, e consistenza. Imparano a distinguere ciò che è vivente da ciò che non lo è.
- Tecnologia (T): L’uso di strumenti semplici come una lente d’ingrandimento o una piccola torcia è già un primo approccio alla tecnologia. L’insegnante può scattare foto degli elementi scelti dai bambini per la loro storia, mostrando come la tecnologia può aiutare a documentare e “conservare” la loro scoperta.
- Ingegneria (E): L’ingegneria entra in gioco quando i bambini usano i materiali raccolti per costruire qualcosa di semplice per il loro personaggio, come una casetta per il sasso o un ponte per la formica. Sviluppano un pensiero di progettazione e risoluzione di problemi.
- Matematica (M): Durante la raccolta, i bambini possono contare quanti sassi o quante foglie hanno trovato. Possono confrontare le dimensioni (“questa pigna è più grande di quella foglia”) e riconoscere forme geometriche semplici (un ramo dritto, una foglia rotonda).
2. Per la Scuola Primaria (6-10 anni): Approccio STEM
A questa età, l’approccio STEM diventa più strutturato e consapevole, integrandosi in modo esplicito nella ricerca e nella narrazione, trasformando il racconto in un vero e proprio progetto di indagine.
- Scienza (S): L’attività di ricerca sull’elemento scelto non è più solo esplorazione, ma vera e propria ricerca scientifica. I bambini identificano la specie di una pianta o di un animale, ne studiano l’habitat, il ciclo di vita e il ruolo nell’ecosistema, collegando il loro personaggio di fantasia a un contesto ecologico reale.
- Tecnologia (T): I tablet o i computer sono strumenti essenziali per la ricerca online. Gli studenti possono usare app per l’identificazione delle piante (come iNaturalist o Google Lens), software per la scrittura dei loro racconti e, nelle fasi più avanzate, programmi di grafica per creare una mappa digitale del percorso del loro personaggio.
- Ingegneria (E): Il processo di scrittura della storia diventa un processo di design. Gli studenti “ingegnerizzano” la trama, pianificando come superare gli ostacoli che il loro personaggio incontra. Nella fase di documentazione, possono progettare una piccola “installazione” temporanea con i materiali raccolti per rappresentare un momento della loro storia.
- Matematica (M): La matematica è utilizzata per l’orientamento e la mappatura. Gli studenti possono usare una bussola per tracciare il percorso del loro personaggio sulla mappa, misurare le dimensioni dell’elemento scelto e applicare concetti come le coordinate per descriverne la posizione.
Laboratorio Interdisciplinare per la Scuola Secondaria
Titolo del Laboratorio: “Narratori del Bosco: Storie che Crescono dalla Scienza”
Descrizione: Questo laboratorio unisce la scrittura creativa con le scienze naturali. Gli studenti esploreranno un ambiente naturale per scegliere un elemento, ne inventeranno la storia e la arricchiranno con dati scientifici e geografici, creando un “racconto georeferenziato”.
Discipline Coinvolte:
- Scienze: Biologia (botanica, zoologia, ecologia), Scienze della Terra (geologia, analisi del suolo).
- Italiano: Scrittura creativa, descrizione, genere narrativo.
- Geografia: Mappatura, orientamento, analisi del paesaggio.
- Arte/Disegno: Rappresentazione grafica della mappa e dell’elemento.
Obiettivi di Apprendimento:
- Conoscenze: Comprendere le interconnessioni di un ecosistema e il ciclo di vita degli elementi naturali.
- Abilità: Saper scrivere un racconto coerente e coinvolgente; saper raccogliere e integrare dati scientifici in un contesto narrativo.
- Competenze: Sviluppare il pensiero critico e computazionale, la capacità di problem-solving e la creatività.
Materiali:
- Quaderni di campo, penne e matite.
- Tablet o smartphone con accesso a internet e GPS.
- Guide illustrate di flora e fauna locali.
- (Opzionale) Lente d’ingrandimento, sacchetti per campioni.
Scheda Didattica del Laboratorio
FASI:
1️⃣ Preparazione e Teoria (2 ore)
- Introduzione: Il docente presenta il progetto, illustrando l’interazione tra narrazione e scienza. Si leggono esempi di fiabe e leggende legate alla natura.
- Base teorica: Lezione sui principi di base di un ecosistema e sul ciclo di vita di piante e rocce. Introduzione ai concetti di narrazione (personaggio, ambientazione, trama).
2️⃣ Esplorazione e Scelta (3 ore)
- Uscita nel bosco/parco: Gli studenti esplorano l’area, osservando attentamente la flora, la fauna e gli elementi geologici.
- Scelta dell’elemento: Ogni studente sceglie il proprio elemento naturale e inizia a osservarlo in dettaglio, annotando forma, colore, consistenza, posizione e contesto ambientale.
- Ideazione della storia: Si invita ogni studente a sedersi in silenzio e a riflettere sull’elemento scelto, rispondendo a domande come: “Qual è la tua storia? Chi sei? Cosa hai visto?”.
3️⃣ Sviluppo e Integrazione (3 ore)
- Ricerca: In classe, gli studenti conducono una ricerca sull’elemento scelto per raccogliere dati scientifici (specie, habitat, proprietà). Utilizzano tablet e guide.
- Scrittura: Gli studenti scrivono la loro storia, integrandola con le informazioni scientifiche raccolte. Ad esempio, la storia di una ghiandaia potrebbe includere il nome scientifico della quercia o il suo ruolo nell’ecosistema forestale.
- Creazione della mappa: Oltre alla storia scritta, ogni studente crea una mappa (fisica o digitale) che localizzi l’elemento e tracci il percorso narrativo della sua storia.
4️⃣ Presentazione e Condivisione (2 ore)
- Presentazione orale: Ogni studente presenta la sua “storia scientifica” alla classe, mostrando l’elemento o la sua foto e la mappa creata.
- Discussione: Segue una discussione guidata sulle somiglianze e differenze tra le storie, e su come la scienza possa arricchire la narrazione.
Rubrica di Valutazione del Laboratorio
| Criteri di Valutazione | Ottimo (4) | Buono (3) | Sufficiente (2) | Incompleto (1) |
| Qualità Narrativa | La storia è originale, ben strutturata e coinvolgente. | La storia è chiara e coerente, con elementi creativi. | La storia è basilare e poco sviluppata. | Il testo è poco comprensibile o assente. |
| Integrazione Scientifica | I dati scientifici sono integrati in modo organico e preciso. | I dati scientifici sono presenti e pertinenti. | I dati scientifici sono presenti ma non ben integrati. | Assenza di dati scientifici nella storia. |
| Osservazione e Dettaglio | L’elemento è descritto con grande ricchezza di dettagli e precisione. | L’elemento è descritto in modo chiaro. | La descrizione è sommaria. | L’elemento non è descritto. |
| Collaborazione/Partecipazione | Contribuisce attivamente e supporta i compagni. | Contribuisce regolarmente e partecipa alle decisioni. | Partecipa in modo limitato o passivo. | Non partecipa al lavoro di gruppo. |
Griglia di Autovalutazione Studente
| Domande di Autovalutazione | Sì | In parte | No |
| Ho compreso l’obiettivo di questo laboratorio? | |||
| Sono riuscito a immedesimarmi nell’elemento naturale che ho scelto? | |||
| La mia storia mi piace e mi emoziona? | |||
| Ho cercato e integrato dati scientifici nella mia storia? | |||
| Ho collaborato attivamente con i miei compagni? |
Modello di Mappa Narrativa
Titolo: [Titolo della Storia] Nome dello Studente: [Nome dello Studente]
(Inserire un’area per disegnare la mappa dell’area esplorata)
Punti di interesse:
O= Punto di Partenza della Storia: Dove ho trovato l’elemento._(Linea tratteggiata) = Percorso Narrativo: Il viaggio immaginario del mio elemento.Punti di Svolta= Momenti chiave della storia (es. “Qui l’albero vide un cervo”, “Qui il sasso si staccò dalla montagna”).
Legenda Scientifica:
- Elemento scelto: [Disegno/Foto dell’elemento]
- Nome Scientifico: [Specie, tipo di roccia, etc.]
- Habitat: [Descrizione dell’habitat]
Curiosità: [Dati scientifici interessanti]
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