Le origini del suolo sono successive al raffreddamento del nostro Pianeta, avvenuto circa 4 miliardi di anni fa. Dal raffreddamento del Pianeta si è formata la roccia che ha subito e subisce ancora continue modificazioni. Le modificazioni sono dovute a diversi fattori e tra essi ci sono il calore del Sole, l’azione erosiva degli agenti atmosferici e le attività degli organismi viventi.
Il Sole di giorno riscalda la roccia provocandone la dilatazione, a cui, di notte, segue la contrazione dovuta all’abbassamento della temperatura. Questo alternarsi di dilatazioni e di contrazioni favorisce la fessurazione della roccia.
La pioggia, la neve e il ghiaccio attaccano in vario modo le rocce e le spaccano. Le rocce spaccate poi cominciano a frammentarsi.
Tale fenomeno prende il nome di corrosione.
L’acqua penetra attraverso le fessure delle rocce, ma quando la temperatura scende sotto gli 0°C l’acqua ghiaccia e aumenta di volume. Il ghiaccio crea un’ulteriore spaccatura nella roccia favorendone la disgregazione. Dalla disgregazione si formano dei frammenti.
I frammenti vengono trasportati dal vento, dall’acqua e dai ghiacciai. I ghiacciai scendono a valle e trasportano i detriti rocciosi formando le morene. I pezzetti di roccia si depositano e con il passare del tempo gli strati più superficiali vengono colonizzati dalle piante pioniere: i Licheni, poi i muschi e le felci.
I primi colonizzatori sono i licheni i quali contribuiscono alla frantumazione della roccia e all’insediamento dei muschi e delle felci.
A questo punto sul terreno in formazione crescono le erbe, poi gli arbusti e infine gli alberi. Questi organismi vegetali, con le loro radici, favoriscono e completano il processo di disgregazione, nonché creano degli spazi vuoti che rendono più soffice il terreno. Le radici delle piante d’alto fusto hanno una forza incredibile: penetrano nelle fratture e, accrescendosi, le dilatano.
Man mano che la vegetazione cresce, il suolo diventa sempre più fertile.
Alle azioni meccaniche si accompagna l’azione chimica delle sostanze acide che si sviluppano dalla decomposizione dei residui vegetali. Dopo la loro morte, piante e animali (materia organica) vengono attaccati dagli organismi decompositori che li decompongono trasformando una parte della materia organica in Sali minerali utili per gli altri organismi viventi; un’altra parte di materia organica si mescola invece con le particelle di roccia, contribuendo alla formazione del terreno e dell’humus.
L’azione della pioggia e del vento
Le piogge favoriscono le reazioni chimiche che alterano la composizione delle rocce.
Il vento smussa e leviga le rocce effettuando un’azione abrasiva. Il vento esercita anche un’azione di deflazione, cioè di trasporto dei detriti.
L’insieme dei processi che portano alla formazione del terreno viene riassunto schematicamente nella figura che segue
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