Ecco il mesostico MAFIA di Costanza De Luca e i disegni dei bambini in seguito alla richiesta di immaginare la MAFIA e illustrarla con sembianze mostruose.
Un viaggio nella coscienza civile
La legalità è un concetto che va coltivato sin dalla giovane età, trasformandolo da valore astratto a principio concreto, vissuto e difeso ogni giorno. Per questo motivo, nella scuola primaria Cirielli dell’Istituto Comprensivo Falcone Borsellino di Bari, si è svolta un’attività significativa legata alla lettura del libro “Non chiamateli eroi” nell’ambito del progetto “Il Maggio dei Libri”. L’autrice Costanza De Luca, con il suo mesostico MAFIA, ha saputo tradurre in parole l’orrore e la brutalità della mafia, contrapponendo a questi la forza della giustizia.
Il mesostico di Costanza De Luca
Attraverso un gioco poetico intenso e suggestivo, il mesostico MAFIA evidenzia gli aspetti più cupi della criminalità organizzata:

Sono cinque parole potenti che dipingono con chiarezza il volto crudele della mafia, un’entità che si insinua nelle pieghe della società e ne corrompe il tessuto. Ma la consapevolezza è il primo passo per contrastarla.
L’attività creativa: i bambini illustrano la mafia come mostro
Per interiorizzare meglio il concetto e prendere posizione contro l’illegalità, gli studenti della scuola primaria Cirielli hanno tradotto in immagini ciò che la mafia rappresenta. Attraverso un’attività di disegno, i bambini hanno dato forma a creature mostruose, incarnazioni del male che si nutrono di paura e prepotenza. Denti affilati, occhi torvi, tentacoli avvolgenti: ogni illustrazione porta con sé un grido di denuncia, un rifiuto della violenza e della corruzione.
Questo esercizio creativo non solo ha stimolato l’immaginazione, ma ha anche reso i giovani partecipanti più consapevoli del ruolo della legalità nella loro vita quotidiana. Il messaggio è chiaro: la mafia non è invincibile, può essere affrontata e sconfitta con coraggio e determinazione.
Legalità: un valore da proteggere
Iniziative come questa dimostrano quanto sia fondamentale l’educazione alla legalità fin dalla scuola primaria. Gli studenti non solo hanno imparato a riconoscere le dinamiche dell’illegalità, ma hanno anche compreso il potere della conoscenza e della denuncia. Falcone e Borsellino, nomi che danno forza e ispirazione, continuano a vivere nelle nuove generazioni grazie a percorsi di sensibilizzazione come quello svolto a Bari.
La mafia è un’ombra che va illuminata con la cultura e il senso civico. E i bambini, con i loro disegni e il loro impegno, hanno già iniziato a tracciare un sentiero di speranza.
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