Una lezione pratica su “la mongolfiera” che spiega la spinta verso l’alto dovuta all’aria calda contenuta nel pallone, un effetto legato al principio di Archimede. Tale principio afferma che un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l’alto pari al peso del volume di fluido spostato. Il principio di Archimede vale per tutti i fluidi, siano essi liquidi o gas.
La mongolfiera è un aeromobile che utilizza aria calda, meno densa di quella circostante, per ottenere una forza o spinta verso l’alto necessaria per sollevarsi da terra.
Le mongolfiere fanno parte della categoria degli aerostati, veicoli aerei che utilizzano gas per sollevarsi e sono il tipo più comune di pallone aerostatico.
Il gas interno, più leggero di quello esterno, inizialmente è l’aria calda che successivamente è sostituita dai prodotti della combustione di un gas, generalmente è il gas propano. Le mongolfiere in volo vengono trasportate dal vento e dalle correnti, esse non possiedono strumenti direzionali propri. Questo le differenzia dai dirigibili che, pur essendo mantenuti in volo da principi simili, possiedono invece motori ed eliche che ne influenzano il percorso.
Le mongolfiere moderne sono costruite utilizzando tessuti sintetici dotati di leggerezza, resistenza meccanica e resistenza al calore. Il pallone dell’aeromobile ha spicchi colorati; sulle cuciture tra uno spiccio e l’altro presentano nastri ad alto carico con le funi che reggono la gondola. Il bruciatore, che ricorda da vicino un lanciafiamme, impiega il gas conservato allo stato liquido in apposite bombole.
La spinta ascensionale fornita da una mongolfiera dipende principalmente dalla differenza tra la temperatura esterna e quella dell’aria contenuta nel pallone.
Questo significa che, a parità delle altre condizioni, in una giornata afosa la mongolfiera avrà una spinta ascensionale minore rispetto ad una giornata fresca o fredda: per tale ragione i decolli delle mongolfiere avvengono solitamente durante le ore fredde (di notte, prima dell’alba o al sorgere del sole). In tal modo si evitano anche i movimenti termici, frequenti durante il giorno, che rendono la mongolfiera particolarmente difficile da governare.
Da un punto di vista direzionale il volo della mongolfiera è totalmente passivo e il pilota può solo variare la quota di volo. Tuttavia un attento studio dei venti in quota e delle loro direzioni, può consentire una certa navigabilità: il pilota può variare la quota fino a giungere all’interno di una corrente che ha la direzione da lui desiderata.
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