I Suffissi
I suffissi sono morfemi che si pongono dopo la radice e non costituiscono parole autonome. Servono a modificare o ampliare il significato della parola primitiva, creando così nuove parole.
Osserva gli esempi:
- camp-estr-(e) → da “campo” si ottiene “campestre”
- motor-izzat-o → da “motore” si ottiene “motorizzato”
Come puoi notare, i suffissi (-estr, -izzat) non hanno da soli un significato completo, ma assumono valore solo unendosi alla radice.
I suffissi sono molto numerosi. I più comuni possono essere raggruppati in alcune categorie principali:
Nei Nomi
- Qualità: -anza, -enza, -età, -igia, -itudine, -ore → baldanza, potenza, sobrietà, cupidigia, beatitudine, dolore.
- Quantità: -aglia, -aia, -esca, -ione, -mento, -ume → nuvolaglia, migliaia, scolaresca, processione, reggimento, luridume.
- Attività e luoghi: -aggio, -aio, -eria, -ura → brigantaggio, pagliaio, merceria, radura.
- Persone: -aio, -ano, -ente, -iere, -ista, -vendolo → fornaio, ortolano, presidente, ferroviere, vetrinista, fruttivendolo.
- Dottrina o fenomeno: -esimo, -ismo → vulcanesimo, islamismo.
Negli Aggettivi
- Appartenenza: -ale, -are, -ico, -iero, -ile, -istico → personale, regolare, ironico, mattiniero, primaverile, realistico.
- Provenienza: -ano, -ino, -oso → marziano, marino, montuoso.
- Derivazione da nomi propri: -acco, -ano, -ese, -esco, -etano, -itano, -itico, -olio → polacco, toscano, cinese, romanesco, anconetano, palermitano, israelitico, spagnolo.
- Forma: -are → triangolare.
- Causa: -ale → causale.
Nei Verbi
- Alterazione: -acchiare, -ecchiare, -ellare, -erellare, -ettare, -ucchiare → stiracchiare, apparecchiare, scampanellare, giocherellare, cinguettare, risucchiare.
- Rendimento o causa: -ificare → solidificare.
La derivazione per suffisso
L’aspetto principale della derivazione per suffisso è che permette di formare parole appartenenti ad altre categorie grammaticali.
Ecco alcuni esempi:
- Dal Nome
- libr-o → libr-eri(a)
- nav-e → nav-igar(e)
- sol-e → sol-ar(e)
- Dall’Aggettivo
- giall-o → giallognol(o)
- pover-o → povert(à)
- util-e → utilizzar(e)
- Dal Verbo
- cantar-e → cant-icchi(are)
- ced-ere → ced-iment(o)
- abbond-are → abbond-ant(e)
👉 In sintesi: i suffissi sono un potentissimo strumento di arricchimento del lessico, perché da una parola primitiva possono nascere moltissime derivate con significati nuovi e specifici, capaci di indicare qualità, quantità, azioni, persone, luoghi, appartenenze e persino sentimenti.
Ecco un gioco linguistico semplice e divertente per introdurre i suffissi ai bambini piccoli, perfetto per la scuola primaria o per un laboratorio creativo:

Gioco: La Fabbrica delle Parole Magiche
Obiettivo:
Scoprire come i suffissi trasformano le parole e arricchiscono il significato, giocando con fantasia e creatività.
Materiali:
- Cartoncini colorati
- Pennarelli
- Una scatola o un sacchetto
- Una tabella con parole primitive (es. “dolce”, “casa”, “gioco”, “cane”)
- Una tabella con suffissi (es. -ino, -one, -ista, -oso, -etto)
Come si gioca:
- Preparazione Scrivi su cartoncini le parole primitive e su altri cartoncini i suffissi. Metti i suffissi in una scatola.
- Pesca magica Ogni bambino pesca una parola e un suffisso. Poi prova a unirli per creare una nuova parola (es. “cane” + “-ino” → “cagnolino”).
- Indovina il significato Il bambino prova a spiegare cosa potrebbe significare la nuova parola. Gli altri compagni possono aiutare o proporre idee divertenti.
- Disegna la parola I bambini disegnano la nuova parola inventata (es. un “dolcione” potrebbe essere un dolce gigante!).
- Bonus creativo Se la parola non esiste, va benissimo! Si può inventare una definizione e aggiungerla al “Dizionario delle Parole Magiche della Classe”.
Variante didattica:
- Dividi i suffissi per tipo di significato: quantità (-one, -ino), qualità (-oso, -etto), professioni (-ista), appartenenza (-esco).
- Usa immagini come stimolo: mostra un oggetto e chiedi “Come lo chiameresti se fosse più piccolo? Più grande? Più buffo?”
Esempi:
- “gioco” → “giochino” (piccolo gioco)
- “dolce” → “dolcetto” (dolce piccolo e carino)
- “casa” → “casone” (casa grande)
- “arte” → “artista” (persona che fa arte)
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