Gennaio di Costanza

Gennaio di Costanza

Il gioco di parole “gennaio”di Costanza è un omaggio al prossimo mese, che porta con sé l’atmosfera fresca e rigenerante dell’inverno.

Costanza

Il gioco di Costanza inizia con “Il Gaio”, alludendo sia all’allegria che si può trovare in questo periodo dell’anno, sia alla neve che imbianca i paesaggi.

Il “nEvischio” fa riferimento alla delicata neve che cade lentamente e che è così caratteristica delle fredde giornate invernali.

“imbiaNca” si riferisce nuovamente alla neve, all’azione di coprire tutto con uno splendido manto bianco.

“i moNti e le vAlli con il suo soffIce”, richiama all’immagine dei monti e delle valli coperti dalla neve che si scioglie lentamente sotto l’influenza del soffio del vento freddo. La parola “soffIce” è il risultato di un gioco di parole tra “soffio” e “freddo”, creando un neologismo evocativo.

“velO”, rafforza l’idea dell’inverno e del clima mutevole di questo periodo dell’anno. La parola “velo” può riferirsi al sottile strato di gelo che si crea sui vetri delle finestre, rendendo tutto più difficile da vedere.

In definitiva, il gioco di parole di gennaio di Costanza richiama magistralmente l’essenza di questo mese. I paesaggi imbiancati, l’atmosfera fresca e vivace, e i cambiamenti che l’inverno porta con sé. Sono enigmi che invitano il lettore a riflettere sull’incanto dell’inverno e ad apprezzare l’energia che ne deriva. Una vera celebrazione del mese di gennaio e anche di tutto ciò che rappresenta.

L’inverno è una stagione ricca di contrasti, sulla scia della immancabile caduta delle foglie. Gli alberi si riposano in attesa dell’arrivo della primavera. Molti animali vanno in letargo per resistere alla carenza di cibo.

Il freddo, il vento durissimo, la neve e la pioggia sono caratteristiche di questa stagione. I manti stradali si coprono di neve e sotto gli archi dei portici compaiono stalattiti di ghiaccio.

Nonostante queste provocazioni, l’inverno contiene una remota bellezza, un misterioso suono di silenzio che domina l’universo, fortissimo, che trova la sua manifestazione più intensa nella sera. La luce delle stagioni cambia, più intensa e satura, illuminando, a tratti, i sedimenti all’interno del mare.

Il sole se ne va, scivolando sui riflettori degli edifici urbani e i giardinetti delle nostre case, come elencando le sogni per il ritorno della luce. Questa stagione oscura, indescrivibile ancora nelle parole più elegante del mio adattamento ai linguaggi umani, entra nel cuore dell’umanità, formando molte attraenti ostilità, tuttavia giunge nei nostri sensi per ricordarci dell’esistenza più grande di ciò che è definito “noi”.

A cura di schedescuola

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