Erode detto il Grande fu il primo re della dinastia Erodiana, della Giudea sotto il protettorato romano. Egli regnò dal 37 a.C. fino alla morte. La Palestina non fu dunque indipendente, anche se Roma le lasciò un suo re.
La Dinastia Erodiana
Alla morte di Erode il Grande subentrò il figlio, Erode Antipatro; poi il regno fu diviso fra i tre figli rimasti: Archelao governò la Giudea, la Samaria e l’Idumea; Erode Antipa la Galilea e la Perea; Erode Filippo la Gaulanitide, la Traconitide, la Batanea, l’Auranitide e l’Iturea.
Nel Vangelo di Matteo, Erode Antipa è il crudele sovrano che ordina la strage degli innocenti, quando viene a conoscenza della nascita di un bambino destinato a diventare “re dei Giudei”.
Egli è colui che regnava quando fu crocifisso Gesù Cristo. Accanto al re c’era un governatore romano: ricordiamo quel Ponzio Pilato che non seppe impedire la crocifissione di Gesù. I profeti avevano detto che sarebbe nato un Salvatore o Messia, il quale avrebbe fondato un nuovo regno. Gli Ebrei credevano che per nuovo regno si intendesse un regno di questo mondo. Cristo invece annunciò un regno della virtù e della verità; così Egli non fu riconosciuto come Messia, anzi fu preso come un rivoluzionario e condannato a morte.
Erode
Erode divenne governatore della Galilea a soli 25 anni d’età e dimostrò una tale abilità politica da stupire persino i comandanti romani. In poco tempo Erode si sbarazzò di Ezechia di Gamala, un suo avversario, e di tutti i suoi seguaci, causando così l’ira degli israeliti.
Egli, divenuto re di Giudea, conobbe sin da principio diverse difficoltà e tra queste la rivolta dei farisei, quella degli aristocratici e dei fedeli ad Antigono. I farisei furono i primi a opporsi alla sua condotta. Essi mal tolleravano l’idea di essere governati sotto l’egida di un monarca di stirpe edomitica, per di più alleato dei romani. Ma ogni loro rivolta venne subito soffocata nel sangue. Stessa sorte toccò agli aristocratici e ai fedeli ad Antìgono: ben quarantacinque di loro vennero condannati a morte, i loro beni confiscati confluirono poi nelle casse di Erode.
L’opera che senza dubbio Erode volle costruire a ogni costo fu il magnifico Tempio di Gerusalemme, nella sua terza ricostruzione, nonostante la sua totale indifferenza alla religione ebraica. La ricostruzione del tempio non solo gli avrebbe attirato le acclamazioni dei suoi sudditi, ma avrebbe anche soddisfatto la sua megalomania.
L’antico tempio, costruito in epoca babilonese, era senza alcun dubbio molto ampio ma di inferiore bellezza rispetto ai grandi santuari pagani. Erode cominciò i lavori nel suo 18º anno di regno, cioè fra il 20 o il 19 a.C.
La dinastia erodiana fu una dinastia ebraica di origine edomita, i cui membri governarono con alterne fortune la Palestina come sovrani clienti dell’Impero romano dal 37 a.C. al 92. Prende il nome dal suo rappresentante più famoso, Erode il Grande.
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