I Sumeri e gli Accadi vivevano in Mesopotamia nel II e nel III millennio a. C.
I Sumeri sono un antico popolo asiatico originario forse dei monti dello Zagros, I monti Zagros sono la catena montuosa più estesa situata al confine tra l’Iran, la Turchia sud-orientale e l’Iraq nord-orientale. A partire dalla metà del IV millennio a.C. i Sumeri diedero vita nella bassa Mesopotamia alla prima cultura urbana. Ci sono diverse ipotesi sulla loro origine che resta tutt’ora incerta.
Non era una popolazione di stirpe semitica, ma si integrò con i complessi culturali semiti del luogo. In particolare essi si integrarono con gli abitanti di ‘Ubaid e di Uruk” che avevano già raggiunto un discreto sviluppo tecnologico e organizzativo.
Non ci sono testimonianze databili sulla loro migrazione in Mesopotamia. Molto più probabilmente si trattò di un’infiltrazione graduale e lenta che, come detto, portò all’integrazione con le culture locali.
Circa 2900 a.C. i Sumeri erano divisi in varie città-stato indipendenti governate da un principe che aveva anche funzione di “gran Sacerdote”. Le più importanti città-stato furono Uruk, Lagash, Kish, Nippur, Isin e Larsa. Le città-stato esercitavano il loro potere su un territorio di circa 30 km di diametro e i cui confini erano solitamente definiti da canali, ed erano spesso in lotta tra loro. I due edifici più importanti di ogni città erano il tempio e il palazzo.
Nel tempio oltre alle cerimonie religiose venivano raccolte ed amministrate le eccedenze alimentari grazie alla presenza di magazzini, archivi ed ambienti di lavoro; il palazzo, sede del principe, era la sede del potere economico, politico e militare.
In una fase iniziale (3500 – 3000 a.C.), dominata dalla città di Uruk, i Sumeri ebbero un fiorente sviluppo demografico e commerciale, che però si arrestò tra la fine del IV e il principio del III millennio a.C.
N. B. La città di Uruk fu nel IV millennio a.C. la città più importante della Mesopotamia e ospitava due importanti centri religiosi: il complesso del Kullaba, dedicato al culto del dio An, e il complesso di Eanna, dove veniva adorata la dea Innana (Ishtar).
I Sumeri costruivano case, palazzi e edifici religiosi con mattoni di argilla rinforzata con canne, rendendo in questo modo più solide le costruzioni.
Nell’ambito delle acquisizioni tecniche e scientifiche, la civiltà sumera raggiunse un notevole sviluppo. I Sumeri conoscevano l’uso della barca a vela e del carro nei trasporti, dell’arco e della volta nell’edilizia, oltreché quello della scrittura. I sumeri svilupparono un sistema di scrittura parzialmente pittografico, per esigenze di amministrazione, di contabilità, commercio e comunicazione politica che si evolse successivamente in un complesso sillabario, fondato su diverse combinazioni di grafi ottenuti con l’impressione di uno stilo a sezione triangolare su un supporto morbido (tavolette di argilla).
Da tale tecnica nacque la scrittura detta cuneiforme, ampiamente diffusa nel Vicino Oriente antico, ereditata poi dagli Accadi e Assiri, conquistatori della Caldea e di Babilonia.
I medici sumeri possedevano una profonda conoscenza della farmacologia erboristica, mentre gli astronomi calcolarono le fasi lunari e divisero l’anno in 365 giorni di 24 ore ciascuno.
Nella società si distinguevano tre classi sociali: i liberi (classe dominante di proprietari terrieri, funzionari, sacerdoti, ufficiali militari), i semiliberi (coltivatori, operai, artigiani, commercianti, che godevano della libertà ma non potevano possedere terre), gli schiavi (persone di umile condizione, prigionieri, persone che avevano perduto la libertà).
La vita economica si basava sull’agricoltura, l’artigianato e il commercio. Erano bravi orafi
I millenni II e III a. C. furono segnati da guerre di confine tra le città e da tentativi di costituire egemonie regionali.
I Sumeri furono sottomessi dagli Accadi (2335 – 2193 a.C.). Gli Accadi erano di origine semitica e invasero la regione del fiume Tigri guidati dal re Sargon. La fusione tra Sumeri e Accadi originò un forte Regno nella Mesopotamia meridionale con capitale Accad, culla della civiltà babilonese. L’invasione dei Gutei, popolo nomade delle montagne dell’Iran, i quali sconfissero gli Accadi, permise in seguito ai Sumeri di recuperare la loro autonomia. Ur-Nammu (2112 – 2095 a.C.), re sumerico nominato dal re di Uruk governatore di Ur, unificò le città sumeriche in un Impero con capitale Ur. Emanò il primo codice di leggi organico e impose un sistema comune di pesi e misure. Sotto Ibbi-Sin l’Impero entrò in crisi (2028 – 2004 a.C.) e fu poi sopraffatto dai nomadi amorrei ed elamiti, i quali saccheggiarono e conquistarono Ur. L’eredità culturale e politica dei Sumeri fu raccolta dalla civiltà paleobabilonese.
Gli Accadi erano un’antica popolazione semitica nomade presente in Mesopotamia fin II e III millennio a. C. (2750-2350 a.C.). Verso il 2350, sotto il regno di Sagon I,
conquistarono il territorio dei Sumeri sottomettendoli e conquistarono anche altri territori creando così un grande impero, considerato il primo nella Storia. L’impero era esteso alla Mesopotamia e a parte della Siria e dell’Asia Minore. Intorno al 2200 a.C., però, venne invaso dai Gutei (popolo nomade dell’antica Mesopotamia, originario del Luristan, sui monti Zagros) e riconquistato dai Sumeri. L’impero durò fino al 2150 a.C. quando si impose Hammurabi, sovrano babilonese e sesto re della I dinastia di Babilonia. L’ultimo re dei Gutei, Tirigan, fu vinto (2120) da Utu-khegal, re di Uruk, che inaugurò la rinascita sumerica.
Distrutta intorno al 2100 a.C., la capitale degli A., di cui si ignora l’esatta localizzazione, non fu mai più ricostruita.
La regione che dal II millennio a. C. è definita come “Babilonia” si estende da poco a nord dell’attuale capitale dell’Iraq, Baghdad, cioè da Hit e Samarra, fino al golfo Persico. Il confine orientale era costituito dalla regione montuosa che continua verso i monti Zagros e, più in basso, dall’Elam; quello meridionale e sudoccidentale dal deserto siro-arabo.
Babilonia era praticamente priva di pietre; per questo motivo le mura della città furono costruite in mattoni.
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