Incontri nel Bosco: Un’interpretazione della filastrocca di Vitalba Santoro
Introduzione: La filastrocca “Incontri nel bosco” di Vitalba Santoro è un viaggio incantato attraverso un mondo di meraviglie e misteri nascosto all’interno di un bosco. Questa breve poesia cattura l’immaginazione dei lettori, trasportandoli in un luogo dove la natura e la fantasia si incontrano.
La narrazione: La filastrocca inizia con il protagonista che esplora sentieri nel bosco, un ambiente che nasconde creature e anche segreti. Il bosco è descritto come un luogo di scoperte. Nel bosco vi è un ruscello che scorre tranquillamente e la possibilità di incontrare un principe azzurro sul suo cavallo. Questo setting idilliaco evoca un senso di meraviglia e possibilità infinite.
Gli incontri magici: Man mano che si prosegue nel bosco, la filastrocca introduce vari incontri con la fauna locale: un uccello svolazzante e poi un cerbiatto inquieto, simboli della vita e del movimento nella natura. Le foglie cadute di diversi colori aggiungono un tocco visivo, dipingendo un quadro vivace dell’ambiente autunnale.
La scoperta dei funghi: I funghi, con le loro forme sinuose, rappresentano la bellezza e anche l’insidia della natura. Sono descritti come curiosi e talvolta pericolosi, un promemoria delle dualità presenti nel mondo naturale.
Il mondo incantato: La filastrocca culmina con una svolta fantastica: il protagonista immagina di incontrare gnomi, folletti e persino Biancaneve. Questa fusione di realtà e fantasia sottolinea la capacità del bosco di ispirare l’immaginazione e trasformare una semplice passeggiata in un’avventura magica.
Conclusione: “Incontri nel bosco” è più di una semplice filastrocca per bambini; è un invito a esplorare la natura con occhi curiosi e un cuore aperto. Vitalba Santoro riesce a catturare l’essenza della meraviglia infantile, ricordandoci che i luoghi più comuni possono essere trasformati in regni di fantasia se osservati con la giusta prospettiva.
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