27 gennaio

27 gennaio

Una Filastrocca di Vitalba Santoro per il 27 gennaio, il Giorno della Memoria

La filastrocca di Vitalba Santoro per il Giorno della Memoria ci accompagna in un viaggio toccante attraverso le ombre della storia. Il linguaggio di Vitalba è semplice e diretto, e si rivolge a grandi e piccoli.

Con i suoi versi, Vitalba ci invita a fermarci e riflettere:

“Questa giornata ci serve per ricordare, per non dimenticare”. Le sue parole sono un richiamo alla necessità di custodire nella memoria collettiva le atrocità della Shoah, affinché non si ripetano mai più.

La filastrocca richiama l’orrore dell’ideologia nazista che perseguiva una “pura razza”, conducendo a una terribile strage. Vitalba, con una straordinaria sensibilità, dipinge un quadro vivido e struggente di uomini, donne, bambini e anziani, “tutti nei lager stretti, morti di stenti”, ponendo una domanda cruciale: “Come si può esser contenti?”.

Il riferimento al filo spinato è particolarmente potente, simbolo dei confini invalicabili e della sofferenza che ha segnato la vita delle vittime nei campi di concentramento. Eppure, la filastrocca non si ferma alla descrizione dell’orrore; si spinge oltre, ribadendo l’importanza della memoria: “Nemmeno uno solo venga scordato”.

L’ultimo fiato di vita dei prigionieri diventa un grido silenzioso che ancora oggi ci sprona a riflettere, a “non commettere più lo stesso errore”. Vitalba trasforma il dolore in una lezione di speranza, ricordandoci che il peso della storia può aprire i cuori e insegnarci il valore della solidarietà.

La conclusione della filastrocca è un inno alla pace e alla libertà:

“Niente più persecuzioni, abbasso le discriminazioni.
Niente più atrocità, viva sempre la libertà.”

Questa filastrocca non è solo un tributo alle vittime della Shoah, ma anche un messaggio di educazione civica e di speranza per un futuro senza odio né discriminazioni. Attraverso la poesia, Vitalba Santoro ci ricorda che la memoria non è un peso da portare, ma un faro che illumina il cammino verso un mondo migliore.

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