Questa lezione sull’Ominazione e sulla Preistoria consta di tre schede facili in modalità di alta leggibilità. La prima scheda tratta l’ominazione, la seconda l’età della pietra e la terza l’età dei metalli.
La Terra, quando uscì dalle mani creatrici di Dio, era una grossa palla di materia incandescente, rotante nell’immensità dello spazio. Poi, poco a poco, per raffreddamento, la superficie del nostro Pianeta si consolidò e fu ricoperta da uno strato di roccia. Finalmente – dopo tremendi terremoti che sommersero interi continenti e ne fecero emergere altri dalle acque marine – il mondo prese pressappoco l’aspetto attuale: monti, fiumi e mari, animali e piante non erano ormai molto diversi da quelli che conosciamo noi, sul nostro come negli altri paesi della Terra; la quale però aveva certamente un spetto incomparabilmente più boscoso, selvaggio e incolto dell’attuale.
Ed ecco comparire l’uomo. Quando? Gli studiosi odierni tendono a portare molto indietro la data della comparsa dell’uomo: a 50, forse a 100 mila anni fa. Dove? A quanto pare nell’Asia centrale, che è detta per questo “culla dell’umanità”. Di qui il genere umano si diffuse in tutto il mondo dividendosi in popolazioni ed etnie diverse.
Le principali etnie sono: la bianca o indo-europea; la nera o africana: la gialla o mongolica.
Non sappiamo con esattezza quando e dove l’uomo apparve sulla Terra, ma sappiamo che egli è il frutto di un’evoluzione durata 5 milioni di anni. L’evoluzione dei Primati, un ordine di mammiferi placentati a cui appartengono anche le scimmie.
L’uomo appartiene alla famiglia zoologica Hominidae, dell’ordine dei Primati, che in tempi assai remoti si separò dai nostri parenti più prossimi, le scimmie antropomorfe africane. L’uomo è il frutto di un’evoluzione durata 5 milioni di anni. L’insieme delle tappe che portarono all’evoluzione dell’uomo costituiscono l’ominazione.
L’ominazione ebbe inizio in Africa a partire dall’ordine dei Primati, animali notturni arboricoli, con mani e piedi prensili, muso piatto, occhi grandi e frontali. Una modifica della colonna vertebrale consentì la successiva evoluzione della stazione eretta, tipica dell’uomo. Questi mammiferi si spostarono dalla foresta alla savana. Nacquero i primi ominidi eretti e bipedi, del genere Australopithecus, di cui l’Australopithecu africanus da cui ebbe origine l’Homo habilis, capace di produrre rudimentali utensili in pietra scheggiata.
Ominazione e Preistoria
Da Homo habilis derivò Homo erectus
il quale si spostò dalle originarie terre africane in Eurasia; imparò a utilizzare il fuoco per scaldarsi e forse per cuocere, a cacciare grandi animali, a stabilirsi in accampamenti.
Sviluppò il linguaggio, che favorì l’organizzazione degli uomini in tribù.
Circa 200.000 anni fa H. erectus venne gradualmente sostituito dall’Homo sapiens.
In Europa si trovava Homo sapiens neanderthalensis, o uomo di Neanderthal e circa 90.000 anni fa, comparve l’uomo moderno, Homo sapiens sapiens, che un poco alla volta assimilò le popolazioni dell’uomo di Neanderthal.
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