Il suolo e la litosfera è l’argomento di oggi.
La litosfera è la parte solida del nostro pianeta, comprende la parte più esterna del mantello litosferico e dalla crosta terrestre, con le terre emerse e i fondali oceanici. Il suolo rappresenta lo strato più superficiale della crosta terrestre;
è il sottile strato in cui affondano le radici delle piante e vivono alcuni esseri viventi (alghe, funghi, batteri, lombrichi e altri piccoli animali).
Il suo spessore varia da pochi centimetri fino a qualche metro. Il suolo si forma per l’alterazione delle rocce operata dagli agenti atmosferici e dagli organismi viventi (batteri, muschi, licheni, funghi, animali invertebrati, piante). L’azione degli organismi decompositori sulle foglie e sul legname degrada il materiale organico complesso in forme più semplici, arricchendo il suolo di preziose sostanze di immediata utilizzazione.
La fertilità del suolo dipende dall’attività degli organismi in esso presenti.
I diversi tipi di suolo si differenziano per contenuto in minerali, spessore, colore. Per esempio:
I suoli dei boschi di latifoglie sono suoli umiferi, sono suoli ricchi di humus e di materiale organico, sono spessi, soffici e nerastri. Nel bosco di latifoglie le foglie vengono trasformate velocemente da batteri e insetti, formando un suolo soffice e nutriente che rapidamente viene abitato da una flora varia.
I suoli colorati sono più ricchi di minerali, calcarei e ferrosi.
La formazione di un suolo è un processo lungo e complesso: nelle aree vulcaniche occorrono molti secoli prima che si crei uno strato fertile di pochi cm di spessore.
L’insieme dei processi fisici e biochimici che portano allo sviluppo di un suolo è detto pedogenesi. Tra i fattori più importanti nella formazione dei diversi tipi di suolo ci sono il clima, l’acqua e il tempo.
Le caratteristiche dei suoli dipendono largamente dall’ambiente nel quale essi si sviluppano. Tra i fattori importanti della loro formazione ci sono: l’azione dell’acqua che scioglie i Sali minerali contenuti nelle rocce o quelli che si trovano in profondità nel terreno; la disgregazione delle rocce per l’azione ciclica del gelo e del disgelo; la penetrazione delle radici.
Ci sono due tipi di suolo: il suolo naturale e il suolo coltivabile o suolo agricolo
Il primo è un suolo non alterato dall’attività umana ed è formato da cinque strati orizzontali (dal basso verso l’alto: Orizzonte O o Lettiera, Orizzonte A o umifero, Orizzonte B o dei minerali, Orizzonte C o zona di transizione e Roccia madre) che nel complesso costituiscono il profilo del suolo. Esso è composto dal 25% di aria, il 25% di acqua, il 45% di materiale inorganico, il 5% di materiale di origine organica ovvero di Humus.
Il secondo è un suolo modificato dall’uomo per renderlo più adatto alla coltivazione. È costituito da due strati; quello più superficiale è ricco di Humus e di sostanze nutritive, il secondo è inerte e povero di nutrienti.
Le principali caratteristiche del suolo sono tre:
la permeabilità, cioè la capacità di farsi attraversare dall’acqua;
la tessitura, cioè la presenza di materiali organici;
e per finire la porosità, cioè lo spazio che c’è tra le particelle solide.
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