Alcune piante si sono adattate per risolvere con mezzi propri il problema della disseminazione. Perché le piante possano vivere bene è necessario che abbiano lo spazio necessario per le loro radici e quello nell’aria per la luce. Se le piante si trovassero a germogliare in spazi ristretti accadrebbe che le loro radici non troverebbero il nutrimento necessario e le loro foglie, tutte allo stesso livello nell’aria, si coprirebbero l’una con l’altra, sottraendosi la luce a vicenda. Ne deriverebbe un grave disagio che comporterebbe una vita stentata o addirittura la morte. Per questo motivo sono favorite le piante i cui semi possono germogliare distanti gli uni dagli altri e anche dalla pianta che li ha prodotti.
Vediamo in quali modi alcune piante hanno risolto il problema della disseminazione.
La ginestra fiorisce in primavera inoltrata con fiori gialli splendenti. Il frutto è un baccello scuro, lungo 8 – 10 cm. Quando è maturo si apre in due parti, ciascuna delle due parti subisce una torsione improvvisa in seguito alla quale i semi bruni e lisci vengono lanciati ad alcuni metri di distanza, dove possono attecchire. Il fagiolo ed il pisello si comportano allo stesso modo.
L’Arachide, coltivata per i suoi semi oleosi, allunga il peduncolo del fiore fecondato, fino a raggiungere il terreno. Lì inserisce il frutto che, solo così sepolto potrà maturare. Gli agricoltori aiutano la maturazione rincalzando la base della pianta con della terra. Questa operazione facilita la maturazione piuttosto che la disseminazione. Ma, essendo la pianta annuale, le nuove piantine cresceranno al punto dove l’anno precedente cresceva la pianta madre.
La viola mammola ha un frutto secco formato di tre lobi ripiegati longitudinalmente, con i margini riuniti. Ne risultano così tre logge, ciascuna con una fila di piccoli semi. A maturazione i tre lobi si aprono, si seccano piegandosi a metà con piccoli scatti, che lanciano lontano i semi.
La linearia dei muri cresce sulle crepe dei vecchi muri. Produce fiori azzurro-violacei e frutti sferici. I peduncoli dei fiori fecondati, giunti a maturazione, si allungano molto e, se incontrano crepe sui muri vi depongono i semi.
Il ciclamino il peduncolo si avvolge a spirale, avvicina il frutto al terreno e ve lo introduce. Al momento opportuno i semi si liberano e germogliano.
Altre piante utilizzano il vento per la disseminazione.
Il Tarassaco o soffione ha un’infiorescenza a capolino. Ognuno dei suoi fiori contiene un solo ovulo nell’ovario; a maturazione l’ovario si trasforma in un achenio. Lo stilo si allunga e forma al termine dei filamenti, disposti a raggiera. L’infruttescenza è una sfera leggerissima… basta un soffio di vento per trasportare lontano i semi.
Il Tiglio ha infiorescenze il cui peduncolo reca una dilatazione a forma di foglia. Quando i frutti sono maturi, il peduncolo si stacca e volteggia nell’aria prima di posarsi, così come l’Acero e il Frassino. I semi del primo hanno un’espansione alare (dismara), quelli del secondo hanno un’aletta allungata che li rende leggeri (samara).
L’Olmo produce un achenio con espansione membranosa. Il vento trasporta i semi dei suoi frutti giunti a maturazione.
Disseminazioni ad opera degli animali e dell’uomo
I colori, i profumi, le sostanze zuccherine dei fiori attirano gli animali ed anche l’uomo.
I frutti della Carota, dell’Erba medica, della Bardana e di molte altre piante sono forniti di piccoli uncini con cui essi si attaccano al pelo degli animali agli abiti e alle scarpe degli uomini. Questi frutti si staccheranno in luoghi molto lontani dalle piante che li hanno prodotti.
Il frutto del Papavero, una pianta infestante, ricorda una coppa chiusa da un coperchietto, il quale presenta alla base tanti piccoli fori. È situato su un lungo peduncolo e contiene un gran numero di semi. Quando il vento scuote il frutto i semi cadono sul terreno circostante e la primavera successiva germogliano dando origine ad una gran quantità di piante.
Gli uccelli sono ghiotti dei frutti di Biancospino. Con i frutti essi ingeriscono anche i semi che eliminano con gli escrementi. Quindi la disseminazione del Biancospino avviene ad opera degli uccelli.
Ottimi disseminatori sono anche gli uccelli migratori che spostano da un paese all’altro tanti semi attaccati alle piume, alle zampe o con gli escrementi.
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