Il Giappone dopo la guerra

Il Giappone dopo la guerra

Il Giappone dopo la guerra vide la sua situazione economica trasformarsi completamente. Ciò in seguito all’occupazione militare da parte degli USA che imposero una costituzione simile alla loro.

La guerra aveva causato gravissimi danni alle infrastrutture e al potenziale produttivo, la perdita dell’impero coloniale e la conseguente interruzione dei rifornimenti di materie prime e fonti energetiche a condizioni di favore. Gli USA consideravano il Giappone un paese vinto e cercarono di metterlo in condizioni di non risollevarsi economicamente. Essi imposero al Giappone

  • lo smantellamento degli zaibatsu, ovvero dei grandi gruppi industriali e finanziari controllati da singole famiglie, per la maggior parte provenienti dalla classe dei samurai;
  • la chiusura di moltissime aziende, alcune delle quali da trasferire in America a titolo di riparazione dei danni di guerra;
  • l’adozione di una legislazione del lavoro simile alla loro.

Gli USA favorirono anche l’applicazione di una riforma agraria che prevedeva l’esproprio per tutte le superfici superiori ai tre ettari non direttamente coltivate dal proprietario. Si formò pertanto una classe di coltivatori diretti ma si ridusse considerevolmente il numero degli affittuari. La classe dei lavoratori diretti avrebbe assicurato la stabilità politica del Paese.

Questo eccessivo frazionamento delle aziende però determinò successivamente un intenso esodo dalle campagne verso le città.

All’inizio degli anni cinquanta gli USA temevano l’espansione del comunismo in Estremo Oriente che minacciava la sua supremazia politica. In particolare la guerra di Corea, in cui gli USA e l’Unione Sovietica si fronteggiarono.  Ciò rese evidente l’importanza strategica del Giappone come alleato e come base di supporto per le operazioni militari degli USA.

Nel settembre del 1951 il Giappone firmò il Trattato di San Francisco con il quale recuperò la sovranità sul proprio territorio, ad eccezione delle isole Ryukyu, cedute agli USA. A essi fu concessa la possibilità di mantenere le basi militari anche sul territorio giapponese, ma le truppe di occupazione vennero ritirate entro l’aprile del 1952.

Con il trattato di pace il Giappone si impegnò a rinunciare a ogni pretesa sulle ex colonie e sull’Antartide.

Nel 1949 si riformarono gli zaibatsu.

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