Dal genere Homo alla Preistoria

Dal genere Homo alla Preistoria

Qui ricordiamo sinteticamente le tappe che ci hanno condotto dal genere Homo alla Preistoria.

Le nostre attuali conoscenze sulle origini dell’uomo ci permettono di tracciare la storia evolutiva di cui facciamo parte nelle sue tappe essenziali.

L’uomo appartiene alla famiglia zoologica Hominidae, dell’ordine dei Primati, che in tempi assai remoti si separò dai nostri parenti più prossimi, le scimmie antropomorfe africane. L’uomo è il frutto di un’evoluzione durata 5 milioni di anni. L’area di differenziazione delle forme ominidi iniziali fu in un primo tempo l’Asia, poi l’Africa.

Evoluzione

Ma l’uomo attuale, portatore di una cultura estremamente complessa, è comunque un primate che conserva nella sua organizzazione corporea molte caratteristiche ereditate da antenati arboricoli e che differisce dal suo parente più prossimo, lo scimpanzé, per meno dell’1% del suo patrimonio genetico, e dal gorilla.

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Dal genere Homo alla Preistoria
Dal genere Homo alla Preistoria

Sulla base delle conoscenze accumulate in quasi un secolo e mezzo di indagini, l’attuale forma umana appare come il risultato di una storia evolutiva iniziata più di 5 milioni di anni fa in Africa orientale, nella savana. La conseguente comparsa della stazione eretta e le successive acquisizioni anatomiche e comportamentali definiscono la linea dell’evoluzione della specie.

Dal genere Homo alla Preistoria
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Evoluzione

Rientrano nella famiglia Hominidae le diverse specie del genere Homo ( Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens) e quelle del genere Australopithecus. Gli ominidi hanno utilizzato strumenti durante tutta la loro storia evolutiva, ma nella maggior parte di essi si è persa ogni traccia.

Lo strumento più antico è stato probabilmente il bastone da scavo, cioè un ramo appuntito che usano ancora oggi i Boscimani e gli Aborigeni australiani per raggiungere le risorse alimentare celate sottoterra.

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Circa 2 milioni e mezzo di anni fa appare l’Homo habilis, in Africa. I suoi resti sono diffusi negli stessi siti degli australopiteci con i quali è sicuramente convissuto. La cosa interessante è che, nell’evoluzione dei primi ominidi, c’è la tendenza ad espandersi rapidamente su vasti territori. Attorno a 2 milioni e mezzo di anni fa la famiglia dei nostri antenati prospera. Spesso si trovano associati i resti di Habilis con pietre lavorate. Molto probabilmente, questo ominide faceva uso di un linguaggio gestuale, accompagnato da segnali vocali semplici, ma nel suo cervello c’erano già i preadattamenti necessari all’evoluzione del linguaggio simbolico attraverso l’uso di parole. Dunque 2 milioni e mezzo di anni fa ha inizio la Preistoria suddivisa in due età: Età della Pietra e Età dei Metalli.

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