La demografia è la scienza che studia e descrive i caratteri generali delle popolazioni umane, analizzandone vari aspetti: le dimensioni (soprattutto da un punto di vista quantitativo) la composizione per sesso e per età, i processi che ne determinano lo sviluppo e l’evoluzione (natalità, mortalità, migrazioni…), le cause e le conseguenze economiche, sociali, culturali, politiche.
Secondo i dati forniti dall’ONU, a novembre 2022 il numero di abitanti sulla Terra era di quasi 8 miliardi.
Si prevede, inoltre, di raggiungere un picco di 10 miliardi entro il 2064 per poi calare a 8,8 nel 2100. Alcuni demografi ipotizzano che nell’8000 a. C. sulla Terra ci fossero solo 5 milioni di abitanti e che, nell’arco dei millenni, la crescita sia progredita lentamente fino a raggiungere i 2-300 milioni nell’anno 1 a. C. Il primo miliardo lo si è toccato nel 1800 e da lè, in soli 130 anni, il numero è raddoppiato per poi progredire rapidamente: 3 miliardi nel 1975 e 5 nel 1987. Il tasso di crescita, però, oggi si è dimezzato e si prevede una drastica inversione nel 2100.
Il tasso di crescita della popolazione è diverso da regione a regione e nelle diverse aree geografiche. Nel XX secolo c’è stato un enorme incremento della popolazione umana, avvenuto per diverse cause. L’incremento è senza dubbio dovuto alla diminuzione del tasso di mortalità di molti Paesi. Tale diminuzione è ascrivibile ai progressi della medicina moderna e all’enorme incremento della produttività agricola, definito come rivoluzione verde.
Tuttavia, nel mese di dicembre 2022 l’eccesso di mortalità nei paesi della UE è tornato a salire bruscamente arrivando al +19% del numero medio di decessi per lo stesso periodo nel 2016-2019
In alcuni Paesi, specialmente nell’Europa Centrale e nell’Europa dell’Est, si assiste ad un decremento della popolazione. Tale decremento è dovuto principalmente alla diminuzione del tasso di fertilità. Nell’Africa meridionale la diminuzione della popolazione è invece dovuta all’alto numero di persone decedute a causa dell’AIDS. Entro i prossimi dieci anni anche paesi come il Giappone e alcuni paesi occidentali dovranno fare i conti con un tasso di decremento della popolazione.
Quando la crescita delle popolazioni supera la capacità di sostentamento di una determinata area geografica si parla di sovrappopolazione. Al contrario, tale area viene considerata “sottopopolata” se il numero di abitanti non è abbastanza elevato per mantenere attivo il sistema economico.
Il problema della sovrappopolazione non va sottovalutato. Occorre sempre tenere in considerazione che la sostenibilità di un sistema economico è minacciata dal degrado ambientale e dall’impatto ecologico della popolazione esistente.
Fra non molto diversi Paesi dovranno fare i conti con la transizione demografica. La transizione demografica è il passaggio da una popolazione che ha tassi di natalità e mortalità elevati a una popolazione con tassi di natalità e mortalità bassi. Le Nazioni Unite stimano che la crescita della popolazione stia rapidamente declinando a causa della transizione demografica. Pertanto ci si aspetta un picco della popolazione di 9,2 miliardi di abitanti nel 2050.
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