L’argomento di questa lezione semplificata è ” IL SUOLO “
Gli strati
Quando la Terra si raffreddò, sulla sua superficie si formò la crosta terrestre. La crosta però era ricoperta quasi esclusivamente da grandi distese di rocce. Poi, l’azione degli agenti atmosferici (l’acqua, il vento, il ghiaccio e il calore del sole) ne hanno determinato la trasformazione e l’alterazione.
Il s. oggi è formato da una serie di strati sovrapposti; la parte più esterna è la lettiera, ed è formata da foglie, pezzi di corteccia e anche da rametti. La lettiera è lo strato in cui i vegetali affondano le loro radici. Lo strato sottostante è l’humus. L’humus è di colore scuro ed è formato dai resti di vegetali e animali decomposti, da muffe e da batteri. Al di sotto di questo strato si trova il sottosuolo, formato da roccia disgregata che costituiscono particelle di sabbia, argilla e abbondanti sali minerali. Lo strato più profondo è formato da rocce compatte ed è chiamato roccia madre.
Ed ora eseguire questo esercizio
Unisci i vari strati agli elementi che lo compongono:
LETTIERA Foglie, rametti, pezzi di corteccia
HUMUS Particelle di argilla, sabbia, Sali minerali
ROCCIA DISGREGATA Rocce compatte
ROCCIA MADRE Resti di animali e di vegetali
Tipi di s.
Esistono diversi tipi di suolo: ARGILLOSO, GHIAIOSO, SABBIOSO e MISTO.
– Il s. ARGILLOSO è formato da un miscuglio di sabbia, argilla e anche di humus. È un terreno adatto a diversi tipi di coltivazione.
-Nel s. GHIAIOSO i vegetali non riescono a fissarvi le radici. Vengono trattenute l’acqua e anche le sostanze nutritive.
-Il s. SABBIOSO è formato da granelli di sabbia, è poco fertile perché non trattiene l’acqua e contiene pochissime sostanze organiche.
– Il s. MISTO è un terreno molto permeabile all’acqua perché formato da ciottoli e anche da ghiaia.
Gli abitanti del s.
Nei primi strati del suolo vive una grande varietà di animali, sia vertebrati che invertebrati. Tra gli animali vertebrati possiamo osservare ricci, talpe, topi e anche rane; tra gli invertebrati ci sono le chiocciole, i ragni, gli scarabei, le formiche, le coccinelle, le cavallette e anche i lombrichi. Questi ultimi, rimescolando continuamente il terreno e favoriscono la formazione dell’humus. Gli animali che vivono nel suolo sono detti ipogei e presentano una forte capacità di adattamento all’ambiente sotterraneo. Infatti, alcuni sono privi di vista perché, non essendoci luce, gli occhi non servono; altri hanno gli arti anteriori ridotti, con unghie robuste e adatte a scavare.
Ed ora Disegnate
Il suolo
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Conoscete la raganella?
È un anfibio dell’ordine degli Anuri appartenente al genere Hyra, diffuso in Europa e Asia. Di aspetto simile alle rane, ma dotata di un solo sacco vocale bruno sotto la gola e di ventose sulle dita delle zampe. Questo permette all’animale di arrampicarsi su alberi, arbusti, foglie e anche sui muri.
Sono prevalentemente arboricole, ma si trovano anche in mezzo alle erbe palustri, nei campi in prossimità di fossi e risaie.
Il nome della raganella europea è Hyla arborea. Hyla ha un bel colore verde che può variare (mimetismo) a seconda dell’ambiente nel quale l’anfibio viene a trovarsi. Questi cambiamenti di colore sono dovuti alle contrazioni e dilatazioni delle cellule azzurre e gialle contenute nella pelle e soggette all’influenza delle sensazioni visive.
La raganella è piuttosto rumorosa. Il suo enorme sacco vocale esterno può gonfiarsi a tal punto da superare le dimensioni del corpo. Ne viene fuori un cra-cra assordante che non ha antagonisti, in Europa, se non quello del rospo.
La femmina della raganella a zampe d’oca, del Brasile, prepara un nido in muratura. L’anfibio sceglie una piccola superficie d’acqua sulla riva dello stagno e la isola costruendovi attorno un muro di fango che va a raccogliere a più prese servendosi delle zampe. L’animale dispone il fango regolarmente, usando le zampe come cazzuola. Sempre allo stesso modo dà forma liscia e regolare all’interno del nido. Le bastano due notti di luna piena per costruire un muro circolare di 30 cm. di diametro e parecchi cm d’altezza.
Uno strumento musicale
Col nome di raganella si indica però anche uno strumento musicale noto anche con il termine di tric trac. È un idiofono a suono indeterminato, in legno, che produce suoni brevi e secchi tramite la rotazione di una lamina flessibile che viene raschiata da una ruota dentata fissata su un manico o una manovella. Con la tipologia a manovella l’esecutore può controllare le dinamiche e la fluttuazione tremolata del suono.
Il suono degli idiofoni è prodotto dalla vibrazione del corpo stesso dello strumento, senza l’utilizzo di corde o membrane tese e senza che sia una colonna d’aria a essere fatta vibrare.
In base alla classificazione gli idiofoni si suddividono nelle seguenti famiglie:
percussione, percussione a concussione, percussione a raschiamento, percussione indiretta a scuotimento, strappo, frizione, aria.
Lo stesso strumento musicale è chiamato in modo differente nelle varie città: in Trentino e Veneto è detto ràcoła, in Salento è la ṭrènula o la ṭròzzula, a Taranto ‘a ròzzələ o ‘u ruèzzələ, in Calabria il nome prevalente è tòcca, tiratòcca o tirritirri.